Tre guardie interessanti (tra cui un Ayo Dosunmu che ci ha divertito parecchio al college) e due lunghi agli antipodi – uno maturo ma injury prone; l’altro fresco, scattante ma acerbo. In questa tappa del nostro viaggio lungo il secondo giro del nostro Super Mock Draft NBA ce n’è per tutti i gusti.
50. Amar Sylla – PF – BC Oostende
(BCL) 6.9 PTS, 4.9 REB, 1.1 BLK
Un 4 che colpisce in primis per le proprie doti atletiche. Gran saltatore con un wingspan abbastanza notevole (219 cm) in relazione alla statura (203 cm), in difesa il suo potenziale intriga parecchio: può proteggere il ferro, è agile più che abbastanza per andare in aiuto con molta efficacia e fa un buonissimo lavoro in uno-contro-uno nei mismatch perimetrali. In attacco può essere letale sui tagli e, in contropiede, corre in campo aperto a grandi falcate, ma in genere c’è molto da sgrezzare: gestione del pallone in primis, ma anche letture e varietà di soluzioni realizzative, visti i risultati altalenanti col jumper e un tocco che non pare dei più delicati. Come scommessa a metà-fine secondo giro, il senegalese ci sta tutto.
49. Killian Tillie – PF – Gonzaga – Sr.
13.6 PTS, 5.0 REB, 1.9 AST
Maledetti infortuni. Senza i problemi fisici che finora hanno costellato la sua carriera, Killian Tillie sarebbe finito ben più in alto nella considerazione degli scout. Il giocatore francese ha saltato 6 partite nel suo anno da freshman e una (quella più importante del Torneo Ncaa) in quello da sophomore, Poi anche peggio. Nel 2019 ha giocato meno della metà delle gare e la stagione appena passata ha fatto dentro e fuori dalla lista infortunati. Se fosse sano? A parte l’età (23 anni) avrebbe moltissime caratteristiche da pro. Fisico (208 cm e buona massa muscolare), intelligenza, senso per il rimbalzo in attacco e in difesa e ottima mano da fuori. Oggi chi lo pesca scommette su 20-25 minuti di qualità dalla panchina.
48. Ayo Dosunmu – SG – Illinois – So.
16.6 PTS, 4.3 REB, 3.3 AST
Possibile steal se pescato molto in basso. Fisicamente è fatto e finito per la NBA. Una guardia di 196 cm d’altezza con doti atletiche impressionanti. Cosa manca? Non la timidezza, non la capacità di concludere in acrobazia, non la voglia di vincere. I principali dubbi riguardano il tiro (29% dall’arco), ma va detto che Dosunmu a Illinois spesso si è trovato a dover risolvere negli ultimi secondi dell’azione situazioni offensive complicate (compito peraltro al quale non si è mai sottratto). Altro dubbio riguarda, in generale, continuità di rendimento e selezione di tiro. Difensivamente ha braccia lunghe (quasi 6-11 di wingspan) e buona volontà, che forniscono un buon punto di partenza.
47. Isaiah Joe – SG – Arkansas – So.
16.9 PTS, 4.1 REB, 1.7 AST
Altra super guardia disponibile al secondo giro. Dopo un anno da freshman in cui ha fatto cadere la mascella a molti, il suo anno da sophomore è stato buono ma non stellare, forse complice anche il cambio di allenatore di Arkansas. Resta intatta la potenzialità per il talento dell’Arizona, che al college è stato schierato da ala piccola e talvolta da 4 con il compito di allargare il campo. Questo ha inciso un po’ sulle sue capacità di creazione di gioco e di passaggio, che non sono emerse. Il tiro va e viene, il che può essere un problema visto che in ottica NBA il suo ruolo naturale darà quello di guardia (196 cm). Ma la sua capacità di creare dal palleggio e il suo step back sono da professionista.
46. Elijah Hughes – SG/SF – Syracuse – Jr.
19.0 PTS, 4.9 REB, 3.4 AST
Ecco a voi un giocatore che paradossalmente potrebbe trovarsi meglio in NBA che al college. I suoi 198 cm uniti a una buona versatilità ne fanno un prospetto intrigante perché capace di occupare più posizioni in campo. In ottica professionismo in ogni caso è meglio immaginarlo senza palla, visto che non ha un bagaglio di soluzioni offensive molto fornito (per sé o per i compagni) con la palla in mano. Il tiro è un’incognita (34% da 3 in stagione), ma soprattutto in catch & shoot è abbastanza affidabile. La differenza la farà la difesa, spesso tenace, soprattutto sulla palla e in relazione allo spazio che occupa in campo. Se inserito in un sistema che crea per lui potrebbe funzionare. Altrimenti va dritto in G-League.