Allenare al college non è proprio come allenare in NBA, o in qualsiasi altra lega professionistica. Essere un coach NCAA significa avere, tra i compiti primari, quello di reclutare i migliori prospetti di ogni classe, prima di allenarli su un campo da basket. Senza avere la possibilità di usufruire di mercati di riparazione, la capacità più importante degli allenatori è quella di trarre il massimo dalle risorse a disposizione. Avere il ruolo di guida, di educatore, è la peculiarità di un allenatore nel contesto universitario. Il fatto che ci siano così tante differenze rispetto al mondo professionistico non vuol dire però che fra i ranghi NCAA ci siano alcuni degli allenatori più pagati dell’intero sport americano.
Dal punto di vista economico c’è grande differenza di salario tra gli allenatori NCAA. Per guadagnare uno stipendio d’élite, un head coach deve puntare ad un programma dal sangue blu, ed avervi successo. In Division I, un salario medio si aggira poco sopra ai centomila dollari. In realtà non è facile buttar giù numeri, in quanto esso è costituito da una parte fissa e un’altra variabile e legata ai risultati della squadra. Ed in più, questa media è abbastanza ‘mascherata’, in quanto ad incidere parecchio sono gli emolumenti dei primi 25/30 coach, abbastanza alti.
Le istituzioni del college basket
Lo scorso anno il coach più pagato è stato Mike Krzyzewski, che si è assicurato la modica cifra di 8.982.325 $. Ma nel 2020, il condottiero di Duke sarà sopravanzato dal collega John Calipari, il quale intascherà con Kentucky ben 8.158.000 $. Lui che ha sempre allenato al college, con grandissimi risultati. Ha portato UMass a un successo senza precedenti, tra cui una stagione da 35-2 e un viaggio nelle Final Four nel 1995-96. Poi, un’altra esperienza positiva a Memphis, con quattro stagioni consecutive con almeno 33 vittorie. Un mago del reclutamento. Un maestro nel rastrellare i migliori prospetti della nazione e farli suoi. Ed infine, il successo è proseguito anche a Lexington, con i Kentucky Wildcats, giudicata da ESPN la squadra più forte dell’ultimo decennio.

John Calipari
Coach Krzyzewski, che resta la stella indiscussa di Duke, si ‘fermerà’ a guadagnare 7.256.924 $. D’altronde, come non pagare profumatamente l’allenatore più vincente, che ha realizzato più successo al college? A Durham è venerato dai suoi tifosi alla stregua di una divinità, visto che ha trasformato Duke in una delle storie sportive di successo più durature di sempre.
Il podio è completato da Mick Cronin, che ha condotto UCLA fino al secondo posto nella Pac-12, ottenendo la nomina di Coach of the Year della conference d’appartenenza. Il tassametro, per l’allenatore tra le altre di Murray State e Cincinnati, si fermerà a fine 2020 a 5.5 milioni di dollari. Il ‘cucchiaio di legno’ invece spetta a Rick Barnes, esperto capo allenatore di Tennessee da 4.7 milioni di stipendio.
Gli inseguitori
Chris Beard, che ha portato alla ribalta Texas Tech conducendola fino alla finalissima lo scorso anno persa contro Virginia, e Jay Wright, guida della sempre ambiziosa Villanova, vedranno gonfiarsi i rispettivi portafogli di poco più di 4 milioni di dollari. Mentre vanno a completare la Top-10 veri e propri guru della pallacanestro universitaria americana. Tom Izzo (Michigan State) con la sua filosofia ‘spartana’, il sempreverde Roy Williams (North Carolina), e gli strateghi Chris Mack (Louisville) e Bill Self (Kansas), restano tra i coach più pagati dell’intero lotto della Division I.
A proposito di Virginia, l’head coach dei campioni in carica Tony Bennett, si attesta al diciottesimo posto della speciale classifica degli allenatori più pagati. La sua pack-line defense e l’attacco ragionato ma graffiante, giustificano appieno i 3.307.500 $ di stipendio.

Tony Bennett
L’esercito degli umani
Ma nella Top 25 non figurano soltanto allenatori di college di primissima fascia. Wichita State infatti premia Gregg Marshall offrendogli un succulento riconoscimento da 3.6 milioni annui. È l’allenatore più vincente nella storia del programma, 337 vittorie e 119 sconfitte nei suoi 13 anni di servizio per gli Shockers. Inoltre, Marshall ha anche portato il suo team alla prima apparizione in Final Four nel 2013, realizzando anche un’ulteriore presenza nelle Sweet 16.
A ruota, anche Jamie Dixon (TCU) e Shaka Smart (Texas). Tasche piene ma compiti difficili da eseguire, specie per il secondo, alle prese con una piazza poco paziente e alla quale deve ancora dimostrare qualcosa.
Mark Few non va oltre i 3.300.989 $ ma per ciò che ha dato a Gonzaga dal 1999/2000, e per quello che sta continuando a fare per l’università di Spokane, meriterebbe posizione ben più alta della 24. Da quando ha assunto l’incarico, Few non ha mai vinto meno di 23 partite in una sola stagione. Con i Bulldogs che hanno accatastato almeno 30 vittorie in sei degli ultimi otto anni, oltre a detenere il record di presenze consecutive al Torneo NCAA (21).