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La brutta faccia di Auburn, Lsu in alto

Autore: Raffaele Fante
Data: 22 Dic, 2018

Ci sono state vittorie importanti e sconfitte inattese nella Southeastern, che si conferma una conference piena di squadre interessanti, anche fra quelle meno sotto i riflettori.

Vediamo cosa è successo.

Auburn, sconfitta ma non solo

Non è uno scandalo perdere su un campo dell’Acc e NC State è senz’altro una squadra in salute, ma a preoccupare Bruce Pearl è la qualità della pallacanestro giocata da Auburn. Pessimo l’inizio con 14 palle perse nei primi 12 minuti per finire con 25 (cioè il doppio della media stagionale di 12.3), prima tripla segnata dopo 26’ e 15 tentativi sul ferro, un casino senza spaziature in attacco e una difesa che si è persa in tutti i modi possibili Markell Johnson. E non è che in quella prima contro UAB, vinta faticosamente al supplementare, i Tigers abbiano fatto vedere grandi cose.

E dopo i 34 sparati in faccia a Dayton, Bryce Brown è stato un fantasma nelle due successive con la miseria di 8 punti complessivi e un tondo 0/10 da 3 punti. Oscena la sua partita contro i Wolfpack con 3 punti e il doppio delle palle perse e un’assenza in ogni parte del campo calpestata in 26’.

Lsu ferma la corsa di Furman

Vi avevamo parlato la scorsa settimana del rendimento non eccezionale di Tremont Waters e coach Will Wade ha deciso un cambio di strategia che sta funzionando. Nelle ultime due partite, il leader designato di LSU è partito dalla panchina e sono arrivate due vittorie tutt’altro che banali contro Saint Mary’s e, soprattutto, Furman, alla sua prima sconfitta stagionale dopo 12 vittorie di fila e l’ingresso nel ranking per la prima volta nella storia del college. Proprio contro i Paladins, il sophomore è stato l’mvp della partita a mani basse, con 20 punti, 5 rimbalzi e 7 assist tutti smazzati nel secondo tempo, quando i Tigers hanno preso il controllo grazie agli 8 punti segnati da Waters nel parziale di 14-4 che ha chiuso il match.

Ci pensa Jeremiah

In mezzo ai fratelli Porter, l’anno scorso Jeremiah Tilmon non se l’erano filato in molti e non è che poi avesse fatto granchè per farsi notare. In questa stagione è il go to guy del frontcourt di Missouri, la palla gli arriva con regolarità e lui sa cosa farne.

 

Questo è il primo canestro segnato contro Xavier, partita in cui ha realizzato il suo career high di 23 punti (con 10 rimbalzi) vinta di 15 dai Tigers, alla loro seconda vittima eccellente dopo aver interrotto la serie positiva di UCF. E il sophomore dell’Illinois è alla quinta partita in doppia cifra e il suo rendimento sta diventando una certezza per coach Cuonzo Martin che inizia a pensare alla possibilità di portare per il secondo anno di fila la sua squadra al Torneo.

Storie tese in Tennessee

Non è che fosse successo chissà che, un po’ di trash talking, un paio di tecnici e niente di più.

 

Invece quello che è stato tutto sommato un episodio marginale avvenuto nel finale del derby del Tennessee, ha avuto un discreto strascico polemico tra Penny Hardaway, coach di Memphis, e il coach dei Vols Rick Barnes. “Sono venuti verso di noi dalla panchina pronti ad aggredirci”, ha detto Hardaway, esagerando giusto un filo. “E’ stata una partita dura, contro giocatori che cercavano di guadagnare falli a ogni contatto, cadendo all’indietro e cose del genere”, ha replicato Barnes, di fatto accusando di flopping l’intera Memphis. Ah, per la cronaca Tennessee ha sbancato il FedEx Center pieno in tutti i suoi 18.500 posti, grazie a un’altra doppia doppia da 29+11 di Admiral Schofield.

Kermit Davis tra presente e passato

Tom Crean a Georgia non sta facendo male ma ancora meglio, e se vogliamo ancora più inaspettato, è l’impatto dell’altro nuovo coach arrivato nella Sec, cioè Kermit Davis che sta facendo una signora stagione con Ole Miss. I Running Rebels sono 9-2 e hanno una striscia aperta di 6 vittorie grazie soprattutto al rendimento di Breein Tyree, junior che sta disputando la sua break out season e viaggia a quasi 18 di media. Dal sapore particolare soprattutto l’ultima vittoria contro Middle Tennessee, squadra allenata per 16 anni da Davis con tre apparizioni al Torneo Ncaa, prima di passare appunto nel Mississippi. “C’è stata una sola volta nella mia vita in cui ho lottato contro i Blue Raiders, ed è stata questa. E’ stato un mix di strane sensazioni”, ha detto alla fine della partita, dopo aver rifilato 18 punti alla sua ex squadra sul suo campo

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