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Luka Garza doppie doppie fra botte e gomitate

luka garza
Autore: Giovanni Bocciero
Data: 21 Dic, 2019

Avremmo potuto vederlo giocare in coppia con Anthony Edwards, se solo tre anni fa non avesse annullato la visita al campus di Georgia per accettare la borsa di studio di Iowa. E quindi oggi è a tutti gli effetti il leader degli Hawkeyes. Stiamo parlando di Luka Garza, centro che sta disputando una stagione ben al di sopra delle aspettative.

Sta viaggiando a quota 22.4 punti, 9.9 rimbalzi, 1.3 stoppate, 1.1 assist di media tirando con il 55.1% dal campo e il 42.3% da 3. Ha già collezionato sei doppie-doppie e, se non fosse per le sue prestazioni, Iowa (che ora ha un record 8-3) vedrebbe grigio, dato che Jordan Bohannon ha deciso di fermarsi dopo dieci gare e sottoporsi a un’operazione che lo terrà lontano dal parquet per il resto della stagione.

Per Garza, la pallacanestro è una questione di famiglia. Papà Frank ha giocato a Idaho, mamma Sejla è stata professionista in Europa, nonno James cestista alle Hawaii e zio Teo Alibegovic ha giocato ad Oregon State con un certo Gary Payton ed è ancora oggi il miglior marcatore della Nazionale slovena. E quindi Luka è cugino di Amar e Mirza Alibegovic, quest’anno a Roma in Serie A e a Torino in A2.

“Da mio padre ho preso il tiro e l’etica del lavoro, mentre da mia madre l’intensità difensiva. Da mio nonno ho appreso il gancio cielo, ma ho imparato soprattutto da mio zio Teo: come gestirmi fuori dal campo, come stare in forma e qual è la giusta alimentazione”.

Luka Garza veniva da due stagioni nelle quali è stato molto efficiente. Non a caso, l’anno scorso ha segnato 1,178 punti per possesso in post basso (97° posto in D-I per Synergy). Quest’anno sta facendo anche meglio.

Si fa apprezzare non solo per i bei numeri messi in fila, ma anche per lo spirito combattivo col quale affronta le partite. Nel derby vinto 84-68 contro Iowa State ha dovuto abbandonare il campo perché ha ricevuto una gomitata che gli ha fatto perdere un dente. Medicato, dopo trenta secondi era di nuovo sul parquet e ha chiuso con 21 punti e 11 rimbalzi.

Nella vittoria contro Texas Tech per 72-61 invece, prima ha ricevuto un colpo sul naso e poi un altro al labbro. Ha tamponato il naso con dell’ovatta per fermare il sangue, ma al labbro ci sono voluti alcuni punti di sutura. Intervento che ha ricevuto nello spogliatoio perché subito dopo era di nuovo in campo. E ha concluso la gara con 17 punti e 12 rimbalzi.

Ha una grande etica del lavoro, infatti è quel tipo di giocatore che, proverbialmente, è il primo ad arrivare in palestra e l’ultimo ad andarsene. Ha un tocco eccezionale e un ottimo feeling con il gioco. Non è eccessivamente veloce o atletico, ma è versatile e sa ingannare un difensore con finte di tiro e movimenti del corpo e dei piedi. Contro Michigan, ha mostrato tutto il suo bagaglio tecnico.

 

Nonostante abbia realizzato 44 punti, suo career-high, Iowa ha perso 103-91. Si è trattata della settima prestazione da 40 punti nella storia degli Hawkeyes, ed è diventato il secondo giocatore a raggiungere quota 44. E ha anche superato i mille punti in carriera.

Più di qualcuno è rimasto stupito da questa sua evoluzione. Anche coach Fran McCaffery ha dovuto scoprire che, con Garza, le sorprese non finiscono mai: “Non è la prima volta che mi stupisce. Sta giocando bene e mi aspetto che continui a realizzare prestazioni di questo genere”.

È stato definito un “late bloomer”, cioè un fiore sbocciato in ritardo, ma la verità è che sta raccogliendo i frutti del suo duro lavoro. Questa estate ha fatto tre allenamenti al giorno, e questa è la ricompensa per tutto il sudore versato.

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