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Midwest – Oregon State con l’upset, Cunningham fatica

Oregon State upset Tennessee
Autore: Manuel Follis
Data: 20 Mar, 2021

Non ci sono state le sorprese del South Regional, ma anche nel Midwest non sono mancate le emozioni. La cabala dello scontro tra i seed 5 e 12 ha colpito anche qui e a farne le spese è stata Oregon State che ha eliminato Tennessee. Tutte le teste di serie a parte Oklahoma State non hanno avuto particolari problemi. Loyola Chicago invece continua a lasciare il segno alla March Madness, sfrutta l’assenza di Moses Wright e batte Georgia Tech. Ecco cosa è successo

#1 Illinois – #16 Drexel 78-49
#2 Houston – #15 Cleveland State 87-56
#3 West Virginia – #14 Morehead State 84-67
#4 Oklahoma State – #13 Liberty 69-60
#12 Oklahoma State – #5 Tennessee 70-56
#11 Syracuse – #6 San Diego State 78-62
#10 Rutgers – #7 Clemson 60-56
#8 Loyola Chicago – #9 Georgia Tech 71-60

I sogni del piccolo e del lungo

Tennessee era senza il suo centro titolare John Fulkerson, mentre Oregon State ha trovato la serata di grazia di Roman Silva, lungo bianco di 216 cm per 120 kg che con il suo 8/8 dal campo è stato una spina nel fianco costante (Yves Pons con problemi di falli da subito). A questo si aggiunga il drammatico 5/26 dalla lunga distanza dei Volunteers contro il 10/21 di Oregon State e la frittata a quel punto era fatta. Tennessee ha provato ad alzare il ritmo negli ultimi minuti ma era troppo tardi. Stagione con molte ombre e pochissime luci per i  Volunteers che hanno avuto una prestazione appena decente dai due talenti da draft Keon Johnson e Jaden Springer.

Se Silva è stata l’arma in più per Oregon State, il sophomore Braden Norris (183 cm) con le sue triple (4/7 e 16 punti totali) ha caricato Loyola all’inizio del match, quando l’aggressività di Georgia Tech sembrava poterla far scappare via. Gli Yellow Jackets si sono concentrati a limitare Cameron Krutwig, lasciando spazio a Norris e a Lucas Williamson (21 punti con 4/7 da 3). Troppo pesante per Georgia Tech l’assenza del centro Moses Wright , player of the year della ACC.

Per Cade Cunningham esordio in sordina

L’emozione della March Madness è un’altra cosa. Nonostante la vittoria di Oklahoma State, Cade Cunningham non ha brillato come al solito. Non è mai riuscito a entrare davvero in ritmo, segnando 3 dei 14 tiri dal campo e 2 degli 8 presi da tre punti. I problemi di falli, che nel tempo dovrà imparare a gestire, lo hanno un po’ fatto uscire dal match.

Liberty con la sua ragnatela difensiva ha imbrigliato i Cowboys che pian piano si sono svegliati. E nel finale è riapparso anche Cunningham in grande stile, segnando 9 dei suoi 15 punti totali. Ottima però la prestazione difensiva, soprattutto nei momenti chiave quando Cade ha dovuto trovare il giusto equilibrio tra il gioco duro e il controllo dei falli. Per una volta però Oklahoma State si gode la serata speciale del folletto Avery Anderson (21 punti e molti guizzi)

Big senza problemi, bracket salvi

Le prime tre teste di serie, Illinois, Houston e West Virginia non hanno faticato. I Fighting Illini hanno archiviato la pratica in 5 minuti, lasciando poi Andre Curbelo libero di scorrazzare e Ayo Dosunmu tentare la tripla doppia (17 punti, 11 rimbalzi e 6 assist). Ha giocato 2 minuti anche il figlio dell’allenatore Tyler Underwood, abbiamo detto tutto. West Virginia ha cucinato a fuoco lento Morehead State facendo pagare agli Eagles ogni palla persa e sfruttando al meglio la transizione (Miles McBride ha ringraziato con 30 punti).  Più complessa la vittoria di Houston che ha bullizzato (vera intimidazione fisica) per tutta la gara il miglior giocatore di Cleveland State, Torrey Patton. I problemi sono stati aver perso dopo 1 minuti DeJon Jarreau (schiena) e lo scavigliamento finale di Justin Gohram.

 

Due upset che non sono upset

Spiace per San Diego State, ma Syracuse ce l’ha quasi scritto nel destino perché è la millesima volta che accade: entra al torneo di straforo e poi con la sua zona inizia a mietere vittime. Stavolta è toccata agli Aztecs che hanno subito un upset ma dal sapore diverso di quello realizzato da Oregon State che pure sono (erano) una buona squadra nel tiro dalla distanza. Contro gli Orange 40 triple tentate e solo 11 realizzate. Hanno retto 10 minuti poi è sono entrati nel panico. Per Syracuse Buddy Boeheim invece a marzo sembra entrato in un altra dimensione: 7/10 dall’arco e 30 punti a referto (16 dei primi 19 della squadra). Per capirci, tirava con il 36% circa, poi a marzo in 5 partite è 26/53 dall’arco.

Idem per Clemson che si presentava al Torneo con un seed più alto di Rutgers, ma gli Scarlet Knights hanno vendicato la notte buia per le squadre della Big Ten (Ohio State e Purdue fuori nel South). Pari sul 55-55 a 4 minuti dalla fine da una parte Geo Baker ha messo 5 punti (tripla e penetrazione) dall’altra Clemson ha sprecato tutto il possibile con errori dopo errori infrangendosi contro il muro difensivo di Miles Johnson sotto canestro.  E’ la prima vittoria al torneo per Rutgers dopo 38 anni di astinenza che mancava dalla March Madness dal 1979.

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