RT | GIOCATORE | POS | CM | CLASSE | ANNO | PTS | REB | AST |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
A1 | Marcus Carr (a Minnesota) | G | 189 | 1999 | R Jr. | 19.4 | 4.1 | 4.9 |
A2 | Courtney Ramey | SG | 191 | 1999 | Sr. | 12.2 | 3.2 | 3.9 |
A3 | Andrew Jones | SG | 193 | 1997 | R Sr. | 14.6 | 4.5 | 2.3 |
A4 | Timmy Allen (a Utah) | F | 202 | 2000 | Jr. | 17.2 | 6.4 | 3.9 |
A5 | Tre Mitchell (a UMass) | PF | 205 | 2000 | Jr. | 18.8 | 7.2 | 2.2 |
B1 | Cristopher Bishop (a Creighton) | PF | 202 | 1999 | Sr. | 11.0 | 6.4 | 1.0 |
B2 | Dylan Disu (a Vanderbilt) | PF | 204 | 2000 | Jr. | 15.0 | 9.2 | 1.4 |
B3 | Jase Febres | G | 195 | 1999 | R Sr. | 5.2 | 1.5 | 0.8 |
B4 | Jaylon Tyson | SF | 198 | 2003 | Fr. | - | - | - |
B5 | Devin Askew (a Kentucky) | PG | 191 | 2002 | So. | 6.5 | 2.6 | 2.9 |
B6 | Avery Benson (a Texas Tech) | SF | 195 | 1998 | R Sr. | 1.3 | 0.7 | 0.4 |
B7 | Brock Cunningham | PF | 200 | 1998 | Sr. | 1.6 | 3.1 | 0.8 |
La squadra
Dimenticare Shaka Smart, la quantità clamorosa di talento che ha sprecato e le zero vittorie al Torneo nei suoi 6 anni passati sulla panchina dei Longhorns. E dimostrare che la nuova via del college basket è tracciata: squadre non più formate con il reclutamento dei migliori freshman in giro per le high school, ma ampia e sapiente pesca dal portale dei transfer. Baylor ha vinto così l’anno scorso e Chris Beard ha già dimostrato in passato di essere un maestro nel prendere giocatori da qualsiasi campionato del college basket. Ma un roster così forte come quello di quest’anno non lo aveva mai messo insieme. Per il suo esordio con Texas avrà infatti a sua disposizione tre dei primi cinque – nonché sei dei primi trenta – migliori transfer dell’anno, a partire da Marcus Carr passando per un frontcourt tutto nuovo.
Addio a Greg Brown, Kai Jones e Jericho Sims, tre giocatori scelti al Draft con cui Smart non è riuscito a battere neanche l’improbabile Abilene Christian, e spazio a lunghi completamente diversi come Tre Mitchell, Dylan Disu, Christian Bishop e Timmy Allen. Meno highlights, meno hype, meno potenziale Nba, ma molta più concretezza, esperienza e chance di vincere. Che è poi quello che Beard vuole fare, senza preoccuparsi troppo della chimica che per forza di cose andrà trovata in una squadra con 8 facce nuove: “I’ve done this before. I understand the task, I understand the stage”, le sue rassicurazioni, e gli anni passati a Little Rock e Texas Tech confermano che assemblare in fretta roster quasi da zero non è mai stato per lui un gran problema .
Ecco perché non si è fermato e ha continuato a cercare giocatori. E transfer dopo transfer, da aprile fino alla firma di Carr a metà luglio, Texas si è spostata sempre più in alto in tutti i ranking pre-season, diventando una credibilissima contender per il titolo. Certo, dovranno in tanti fare un passo indietro, titolari abituati a stare in campo 30 minuti e passa vedranno il loro impiego ridotto, così come il numero dei loro tiri. Courtney Ramey e Andrew Jones dovranno convivere con Carr e con l’ex Kentucky Devin Askew, i quattro nuovi lunghi tutti in doppia cifra l’anno scorso avranno sicuramente meno responsabilità in attacco rispetto al passato, a partire da Tre Mitchell, punto di riferimento di UMass da 14 tiri e 18 punti a partita. Ci vorrà probabilmente un po’ di tempo per vedere l’attacco funzionare, ma Beard ha già chiarito qual è il punto di partenza di tutto: come sempre, ci sarà attenzione massima per la difesa, perché le sue squadre da lì sono sempre partite. Per cercare di finire quest’anno dove mai nessuno a Austin è arrivato, neanche con Kevin Durant a disposizione.
Giocatori in evidenza
Un grande leader, atletico, capace non solo di produrre punti ma anche di rendere migliori i suoi compagni. Marcus Carr è senza discussioni una delle migliori guardie del college basket, grazie alla combinazione di fisico e intelligenza cestistica. Leader assoluto di Minnesota, il canadese si è fatto notare nelle due stagioni con i Gophers come attaccante pressoché inarrestabile se non nelle sue giornate storte al tiro e il passaggio a Texas potrà solo migliorarlo nei suoi due punti deboli: le scelte di tiro, appunto, con il 39% complessivo in carriera e il 31.7% da tre nell’ultimo anno, e la difesa dove a volte si addormenta e altre cerca la rubata d’effetto. Il resto c’è tutto, è clutch e ha una gran voglia di vincere, cosa che non ha mai fatto nella sua carriera.
È finita la stagione dei lunghi atletici e volanti che inchiodano gran schiacciate ottime per youtube ma inutili per vincere. Il nuovo centro di Texas è Tre Mitchell, cioè un giocatore sostanzialmente opposto a quelli che si sono appena tolti la maglia dei Longhorns. Non particolarmente veloce, due piedi piuttosto piantati per terra, giocate spettacolari vicine allo zero, ma enorme sostanza, grazie a mano delicata e a un’ottima meccanica di tiro. Non solo spalle a canestro, infatti, Mitchell non ha nessun problema a spostarsi fuori dall’arco (37.5% da tre l’anno scorso) e quindi attenzione alle varie soluzioni del pick and roll. Giocatore pronto e affidabile, atteso alla conferma a un livello più alto.
Altro transfer arrivato a occupare una posizione chiave e altro leader a disposizione di Beard: Timmy Allen è un’ala di 2 metri tuttofare che nella scorsa stagione è stato il migliore di Utah praticamente in tutte le statistiche (17.2 punti, 6.4 rimbalzi, 3.9 assist, 1.3 rubate) grazie al suo gioco totale. Non un grande tiratore, ma attaccante comunque capace di segnare in tanti modi diversi. Si giocherà il posto da titolare con Dylan Disu e anche questo la dice lunga sulla forza e profondità dei Longhorns di quest’anno.
Big 12 Power Ranking
FASCIA 1
1. Texas
2. Kansas
3. Baylor
FASCIA 2
4. Texas Tech
5. Oklahoma State
6. West Virginia
FASCIA 3
7. TCU
8. Oklahoma
9. Kansas State
10. Iowa State