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Top 25 – N. 9 – Seton Hall

Myles Powell Seton Hall
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 23 Ott, 2019

La squadra

Seton Hall può diventare la squadra da battere in una Big East dove la lotta ai vertici si annuncia di nuovo aperta. Trascinati da un Myles Powell devastante, i Pirates non sono stati proprio un inno alla bellezza cestistica ma hanno dimostrato durezza mentale e fatto ottimi passi avanti nella parte finale della scorsa annata. Ora torneranno più maturi e con un frontcourt rinforzato. Per un solido Michael Nzei che saluta, c’è infatti un Ike Obiagu (ex Florida State) che subentra promettendo una ben maggiore protezione del ferro. Se poi Romaro Gill rimanesse in salute o se Taurean Thompson riuscisse finalmente a sbloccarsi, coach Kevin Willard sarebbe proprio a cavallo coi lunghi.

Profonda, ben assortita nei vari reparti e guidata da un candidato a POY: questa versione di Seton Hall potrebbe rivelarsi come la migliore di sempre nella gestione Willard, più forte di quella che, con Isaiah Whitehead in stato di grazia, fece lo sgambetto a Villanova nel torneo di conference 2016. L’ex allievo di Pitino dovrà però amalgamare i singoli meglio di quanto abbia fatto due stagioni fa, quando il quartetto senior composto da Carrington, Rodriguez, Sanogo e Delgado fu super soltanto sulla carta.

Starting Five

PG – Quincy McKnight – R-Sr, 1995, 191 cm
SG – Myles Powell – Sr, 1997, 188 cm
SF – Myles Cale – Jr, 1999, 193 cm
PF – Sandro Mamukelashvili – Jr, 1999, 208 cm
C – Ike Obiagu – R-So, 1998, 213 cm

Giocatori in evidenza

Myles Powell non è solo il leader indiscusso di Seton Hall ma anche uno dei giocatori più attesi in assoluto. Scorer sopraffino (23.1 punti di media l’anno scorso, solo una volta sotto la doppia cifra in 34 gare), ai limiti dell’implacabile – davvero non c’è modo in cui non sappia segnare – nella sua carriera universitaria ha avuto grandissima costanza nell’espandere il proprio repertorio, frutto di una mentalità da campione.

Non c’è dubbio che sia una scoring-first guard, ma l’efficienza mostrata rispetto all’utilizzo elevato (29.6 di %Poss per KenPom) e il modo in cui sa leggere la difesa adesso lo rendono capace di guidare la squadra sia nello spot 1 che in quello di 2. Un’arma totale.

 

Quincy McKnight e Myles Cale sono attesi a un salto di qualità deciso: il primo, più in termini d’efficienza come ball handler; il secondo, per continuità di rendimento.

Il giocatore che può compiere il balzo in avanti più grande è però Sandro Mamukelashvili (8.9 punti, 7.8 rimbalzi). Il georgiano è stato schierato addirittura da 5 l’anno scorso, completamente fuori ruolo (ai tempi di Biella, era impostato da esterno). All’inizio ha fatto molta fatica ma l’esperienza gli è infine servita per sviluppare una fisicità diversa. Ora che giocherà da 4 “fuori” (o anche da 3), dovrebbe finalmente avere un impatto offensivo più accentuato e variegato rispetto ai primi due anni di college.

 

Curiosità

Il soprannome di Myles Powell è Cheese. Oggi lo si potrebbe associare al suo sorriso smagliante, ma basta una foto di quattro anni fa per capire il perché. In uscita dalla high school, Powell si portava a spasso ben 109 chili. Un po’ troppi per i suoi 188 cm d’altezza. Poi però si è messo a dieta e ha perso 20 chili nell’estate che precedeva il suo debutto a Seton Hall. “In gran parte si è trattato di educarlo”, commentò allora Willard. “Non puoi mangiare una pizza a mezzanotte. Non fa bene”. E no che non fa bene.

Partite da seguire nel 2019

14 novembre: vs Michigan State
27-29 novembre: Battle 4 Atlantis
8 dicembre: @ Iowa State
19 dicembre: vs Maryland

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