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Big Ten, Parte II: Illinois e Northwestern

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 28 Ago, 2019

Avevamo iniziato i nostri recap di agosto con la Big Ten (Nebraska e Minnesota) e qui chiudiamo la rassegna con due squadre della medesima conference: ecco il resoconto della gara di Illinois a Roma e di quella di Northwestern a Rieti.

 

Illinois

vs Paesi Bassi @ PalaFonte, 10 agosto

Dopo aver collezionato tre vittorie facili (in ordine: +62, +49, +33), il tour italiano d’Illinois si è concluso con una sconfitta al cospetto della Sperimentale olandese (82-72), un po’ a causa della maggiore qualità di questi avversari rispetto a quelli precedenti, un po’ per le condizioni climatiche da girone dantesco del PalaFonte che hanno finito per livellare le differenze sul piano atletico fra le due squadre. Quando abbiamo chiesto a Giorgi Bezhanishvili se avesse mai giocato con un caldo simile, il georgiano ci ha detto di no. Facile credergli, visto che dentro la palestra romana si stava almeno sui 35°. Di sera.

Al netto di tutto ciò, gli Illini hanno effettivamente messo in mostra delle smagliature evidenti, fra problemi di comunicazione in difesa che hanno creato autostrade a canestro e qualche palla persa sanguinosa. Queste sono cose che non vanno giù a Brad Underwood, il quale non ha esitato a tirare i suoi per le orecchie più volte, durante e dopo la partita – anche se è un’amichevole, anche se c’è un caldo assassino, anche se il coach è tutto sommato un pezzo di pane.

Il già citato Bezhanishvili è lucido nel parlare degli errori fatti sia a livello individuale («Ho perso troppi palloni») che di squadra: «Certe volte abbiamo fatto fallo mettendo pressione sulla palla. Giocare duro non significa necessariamente giocare in modo intelligente. Bisogna stare sulla linea fra palla e giocatore, non concedere tagli. È un qualcosa su cui ci alleniamo molto, è solo una questione di tempo».

Illinois e Paesi Bassi in posa a fine gara

Vedere questa Illinois – giovane, sì, ma di sicuro talento – faticare così tanto ci ha colti un po’ di sorpresa. Quel che invece non sorprende, è assistere a una prestazione da top scorer di Ayo Dosunmu (27 punti, 7/15 dal campo), perché è chiaro a tutti che sarà lui quello deputato a caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti di maggiore difficoltà in attacco. Nessuno in quel roster è capace di tagliare in due le difese come fa lui.

Il vero peccato è stato non poter vedere all’opera Kofi Cockburn (problemi di passaporto, come il compagno Andres Feliz), visto che la sua presenza dovrebbe permettere agli Illini di assumere volti diversi rispetto al passato, col freshman nello spot 5 e Bezhanishvili ad affiancarlo da 4 (quanto spesso, resta da vedere). Senza di lui, gli arancioni sono stati small come non mai, tant’è che dopo appena 4 minuti di gioco già si assisteva a un quintetto composto di sole guardie e ali dove il più alto era Kipper Nichols, uno che non arriva ai 2 metri. Insomma, un test utile per Illinois ma c’è da scommettere che il suo volto vero sarà completamente diverso già a novembre.

 

Northwestern

vs NPC Rieti @ PalaSojourner, 27 agosto

Due paesi, quattro partite e altrettante vittorie: Northwestern ha concluso il suo tour italofrancese con un netto successo sulla NPC Rieti (78-57). L’equilibrio fra le due formazioni è durato lo spazio di due quarti (38-37 Wildcats all’intervallo lungo), poi le gambe pesanti dei reatini – alla prima amichevole stagionale – hanno cominciato a farsi sentire. Le differenze a livello di forma fisica non devono però far passare troppo in secondo piano alcuni meriti di Northwestern, prima colpevole di diverse disattenzioni difensive e poi fattasi più quadrata e aggressiva nella propria metà campo.

Ryan Young, uno dei tre lunghi di Northwestern

Coach Chris Collins non poteva sperare di meglio da questo viaggio e le risposte giunte dal campo regalano un piccolo sorriso dinanzi a un orizzonte immediato non troppo luminoso. Persi i tre migliori scorer di una squadra già di per sé non irresistibile, questi Wildcats dovranno maturare in fretta se non vorranno essere il sacco da boxe della Big Ten, dare seguito ai buoni lampi mostrati in termini di pressione perimetrale e di circolazione di palla.

La coesione del gruppo sarà centrale, anche perché in questo roster non s’intravedono salvatori della patria. L’unica eccezione (parziale) sembra rappresentata dall’esterno Miller Kopp (20 punti con 9/17 dal campo contro la NPC), sophomore che ha mostrato buone attitudini da scorer e un corpo finalmente da high-major (circa 10 kg in più rispetto a un anno fa). Kopp potrà fare molto ma non tutto: per questo motivo, c’è bisogno disperato che qualcuno faccia un passo avanti nel backcourt. Pat Spencer, ex campione di lacrosse, da assolutamente l’idea di essere pronto alla nuova avventura e, in regia, Ryan Greer ha sorpreso in positivo: 11 punti e 5 assist contro Rieti, è stato proprio lui a spaccare la partita nel terzo quarto fra un canestro in penetrazione, una tripla e un pallone sporcato in difesa. In lui, meglio di chiunque altro, si è vista la grinta giusta da incarnare quando si è l’underdog della situazione.

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