La March Madness non è solo un periodo di follia, spesso serve anche per consolidare la bravura di alcuni giocatori che durante l’arco della stagione regolare non sono riusciti a ritagliarsi grande spazio. Ecco cinque giocatori poco conosciuti ma non per questo meno importanti per le vittorie delle rispettive squadre che vedremo in azione alle Sweet16.
Mfiondu Kabengele (Florida State)
In cima a questa lista troviamo il nipote di Dikembe Mutombo, senza se e senza ma il miglior giocatore di Florida State in questa stagione. Sconosciuto ad inizio anno, ha conquistato sempre più spazio partita dopo partita e si è confermato una forza della natura senza risentire minimamente della pressione al torneo Ncaa. Contro Vermont ha piazzato una doppia doppia da 21 punti e 10 rimbalzi; contro Murray State ha segnato 22 punti, preso 7 rimbalzi e realizzato 3 stoppate. Entrando dalla panchina, è l’arma ormai non più tanto segreta dei Seminoles.

Kabengele mentre schiaccia contro Murray State
Mamadi Diakite (Virginia)
Virginia è un sistema così oliato che non bisogna meravigliarsi se a turno tutti gli atleti di coach Tony Bennett si mettono in mostra. Nelle prime due gare del torneo è toccato al giocatore della Guinea, lungo atletico che rispetto allo statuario Jack Salt porta più dinamismo. Contro Gardner Webb ha messo insieme 17 punti e 9 rimbalzi; contro Oklahoma invece 14 punti, 9 rimbalzi e 3 stoppate, tirando complessivamente 15/19 dal campo. Un valore aggiunto per i Cavaliers in vista delle Sweet 16.
Tremont Waters (LSU)
Rispetto a molti altri playmaker, il leader dei Tigers è meno chiacchierato, ma questo non significa che non sia altrettanto talentuoso. Poca croce e tanta delizia di LSU, contro Yale ha chiuso con 15 punti e 7 assist, mentre contro Maryland 12 punti e 5 assist con il canestro decisivo per il passaggio del turno. Sta tirando male dall’arco dove ha segnato un solo canestro sui nove tentati, e adesso l’aspetta lo scontro diretto con Cassius Winston di Michigan State che è una ghiotta occasione per accrescere la sua fama.
Zavier Simpson (Michigan)
Da un play all’altro, da Michigan State a Michigan, non possiamo non considerare il floor general dei Wolverines. Nelle due vittorie contro Montana e Florida,a ha fatto vedere tutte le sue qualità da all-around. 4 punti, 10 assist e 7 rimbalzi nella prima, 9 punti, 9 assist e 9 rimbalzi nella seconda sfiorando un’incredibile tripla doppia. Offensivamente non è certo un gran talento, ma per il resto è un gran combattente ed è assolutamente decisivo per le sorti della sua squadra.
Corey Davis Jr (Houston)
Houston aspira alla Final Four e non può che prescindere dal suo leader assoluto per arrivarci. Primo terminale offensivo dei Cougars, ha segnato 26 punti con 7 rimbalzi e 6 assist contro Georgia State, e in parte sì è ripetuto con 21 punti, 6 rimbalzi e 3 recuperi contro Ohio State. La sua migliore arma è il tiro dalla distanza, anche se l’attuale 10/27 sottolinea quanto forzi un po’ troppo tale conclusione. Per contro, di certo non ha paura delle responsabilità.

Corey Davis Jr.