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DiDi Richards, il miracolo di Baylor

DiDi Richards
Autore: Isabella Agostinelli
Data: 22 Apr, 2021

Un infortunio alla spina dorsale avrebbe potuto mettere fine alla sua carriera, ma DiDi Richards non si è mai arresa. Anzi, al suo ritorno in campo ha continuato a migliorare le sue statistiche e ha coronato il suo sogno di entrare nella WNBA. É stata la regina indiscussa della difesa di Baylor e della Big 12, solare, irriverente e con una passione travolgente per la moda.

Conosciamo insieme una delle artefici dell’ascesa delle Lady Bears.

Diario di un miracolo

Il 24 ottobre del 2020 inizia come un normale giorno per Deauzya “DiDi” Richards. Dopo aver sistemato la sua acconciatura – a cui tiene davvero molto – e dopo la consueta chiacchierata con la madre, sale sulla macchina e va agli allenamenti. Come suo solito si impegna al massimo andando su tutti i palloni. Anche su un passaggio alto che rischia di andare fuori. DiDi salta ma si scontra con una sua compagna, Moon Ursin, anche lei alla caccia del pallone. L’impatto è fortissimo. Entrambe le giocatrici cadono ma, mentre Moon si rialza prontamente, DiDi rimane a terra priva di sensi. Quando riapre gli occhi e cerca di muoversi, scopre che le sue gambe non rispondono.

I risultati degli esami sembrano una sentenza: danno non strutturato alla spina dorsale. Non è una lesione permanente, ma i dottori le consigliano di iniziare a pensare a un’alternativa al basket. DiDi la pensa però diversamente. Il giorno dopo è già in piedi che prova a camminare sorretta da due infermiere e da un tripode. Non ci pensa nemmeno a chiudere il suo ultimo anno di college in questa maniera. Così inizia una lunga e faticosa riabilitazione. “Devo ammettere che è stata molto dura. Ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentita molto scoraggiata e così mi chiudevo in camera a guardare la televisione e a piangere”, ricorda .“Sentivo le gambe come due pesi morti: esitavano, tremavano e saltavano. Ho imparato a gioire per ogni piccola conquista”.

Quando il 18 novembre sul profilo Twitter di Baylor viene rilasciato un video nel quale la giocatrice è in palestra a tirare, in molti hanno davvero gridato al “miracolo”. Neppure coach Mulkey credeva ai suoi occhi: “Quando ho visto il video nel quale a malapena riusciva a camminare mi sono detta: al diavolo il basket. L’importante è che torni a camminare, a ballare, a ridere e a essere felice. Poi un giorno le sue gambe si sono “svegliate” e me la sono ritrovata in palestra che si infilata in un esercizio per la difesa”.

Il vero miracolo è stato però un altro: quello di potersi fidare nuovamente del suo corpo e di non avere paura di stare in campo. Spesso infatti il fisico guarisce prima della mente e non era scontato che dopo la botta subita DiDi rientrasse subito con la giusta mentalità.

Invece il 2 dicembre, a 38 giorni esatti dal giorno dell’infortunio, esce dalla panchina e mette a referto 4 punti, 7 assist e 2 palle rubate contro South Florida. La sua energia e voglia di giocare è così grande, che le viene fischiato anche un fallo tecnico.

DiDi Richard ritorna in campo dopo l'infortunio alla spina dorsale

DiDi Richard ritorna in campo dopo l’infortunio alla spina dorsale contro South Florida

Moda e basket: connubio perfetto

Persino coach Mulkey si commuove a vederla tornare con quell’entusiasmo che da sempre l’aveva caratterizzata e del quale l’allenatrice si era innamorata quattro anni prima. “Ciò che amo di più di DiDi è l’umorismo che porta in squadra. Se faccio un discorso serio o cerco di motivare la squadra con delle frasi intense, lei se ne esce fuori con un: ‘lo hai detto sorella’ o ‘diglielo sorella!’. Molte giocatrici avrebbero timore a parlare così, ma con lei scene del genere sono all’ordine del giorno. Non ti resta che ridere”.

Per averne un assaggio, provate ad andare sul suo canale YouTube: DiDi spazia da consigli su come sistemarsi i capelli e prendersi cura delle unghie a veri e propri reportage sulla sua giornata tipica in palestra e con le compagne di squadra. Quello che emerge è il ritratto di una ragazza piena di energia, sicura della sua immagine e che ama stare sotto i riflettori.

Non a caso, la sua più grande passione fuori dai campi da gioco è la moda. Passione che condivide con la sua compagna di squadra Dijonaj Carrington e che nel suo profilo Instagram non manca di mettere in mostra. “In fondo, chi lo ha detto che essere carine e giocare a basket debbano essere agli antipodi?” ha scritto in un post.

DiDi Richards modella

DiDi Richards modella

Ma in campo DiDi Richards mostra una dedizione assoluta verso il suo sport: “L’infortunio mi ha avvicinato al basket. Quando ho iniziato a pensare a cosa avrei fatto nel caso non avessi potuto più giocare, ho pensato a varie possibilità. La moda era la prima opzione, lo ammetto. Ma proprio in quel momento ho capito che non avrei mai potuto fare a meno del basket” .

The unsung hero

Prospetto 5 stelle, numero 4 assoluta della recruiting class del 2017 e all time scoring leader della Cypress Ranch High School, nel suo anno da sophomore viene incoronata come Defensive Player of the Year.

Non a caso, l’anno migliore di Richards è coinciso con la vittoria del titolo (il terzo) delle Lady Bears.

Anche se tutti hanno infatti elogiato (giustamente) Lauren Cox e Kalani Brown (43 punti e 18 rimbalzi in due), è stato grazie al lavoro sporco di questa giocatrice se il titolo è diventato realtà. A lei è spettato il compito più difficile: difendere su Sabrina Ionescu nella semifinale contro Oregon e su Arike Ogunbowale nella finale contro Notre Dame. Non solo DiDi ha accettato la sfida ma ha anche eseguito il suo compito alla perfezione in entrambi i match. Basti pensare che Ionescu ha tirato solo con il 25% dal campo senza mai entrare in ritmo partita.

 

Il suo contributo in quella stagione non è stato però solo a livello difensivo. Anche se la parte offensiva non è una delle sue armi migliori (attacca il ferro con un disastroso 19% di efficacia e in 4 anni ha messo una sola tripla a referto), Richards ha trasformato i suoi limiti in punti di forza. Quando le sue avversarie le lasciano spazio di manovra dall’arco, per esempio, ha capito che il suo tiro diventava più efficace avvicinandosi a canestro palla in mano o in uscita da un pick & roll.

A migliorare il suo gioco sono stati anche gli assist. Nella sola finale ne ha piazzati 6 e nella stagione 2018-2019 la sua assist-tournover ratio – pari a 2.54:1 – era la prima nella Big 12.

La regina della difesa

DiDi si conferma anche l’anno successivo e, nonostante il campionato venga interrotto per la pandemia, arrivano anche il prestigioso Naismith Defensive Player of the Year e la nomination al Big 12 Defensive Team. Quest’anno, con 189 assist (5.7 di media) si è piazzata in testa nella classifica di conference ed è rientrata nella top 20 a livello nazionale. I suoi numeri le sono valse anche la nomination per il Wooden Award. 

La sua capacità maggiore è quella di mandare in tilt gli schemi offensivi delle avversarie con un timing perfetto per rubare palla.

Caratteristica che emersa soprattutto nel contestato match di Elite 8 di quest’anno contro UConn. La partita si è infatti decisa nel momento in cui Richards ha lasciato il campo per un infortunio alla coscia. Alla fine del terzo quarto, le Lady Bears erano avanti di 10 lunghezze con UConn incapace di mettere in pratica i suoi schemi offensivi. Quando è uscita, le Huskies hanno recuperato con un parziale prima di 8 punti e poi di 19 a 0 che ha di fatto capovolto le sorti del match.

Allo stesso tempo sa trasformare la difesa in un’opportunità d’attacco per le sue compagne.

 

A New York dove i sogni si realizzano

E pensare che fino alla scorsa stagione aveva giocato soprattutto da ala piccola. Poi, per motivi tattici, Mulkey ha deciso di schierarla come point guard e lei ha dimostrato anche una grande capacità di gestire l’attacco. A fine stagione, non c’erano dubbi sul fatto che DiDi Richards avesse tutte le carte in regola per passare al professionismo. In alcuni mock draft veniva addirittura data come sesta scelta assoluta.

Il fatto che si sia dovuto attendere fino al secondo giro per sentire il suo nome (è stata scelta con il numero 17) ha sorpreso molti, tra cui anche il suo futuro allenatore alle New York Liberty, Walt Hopkins: “Non credevamo ai nostri occhi quando abbiamo visto che Richards non era stata ancora selezionata. Per noi è stata davvero una grande fortuna perché il suo nome rientrava proprio tra i nostri obiettivi”.

La sua versatilità difensiva, unita alla grande capacità di passaggio e visione di gioco faranno davvero comodo alle Liberty nella prossima stagione. É vero che non è una point guard naturale, ma potrebbe rivestire tranquillamente questo ruolo e dare allo stesso tempo una grande mano in difesa.

E poi New York è la capitale della moda americana: quale migliore destinazione per DiDi?

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