La Top 5 di gennaio parla tedesco: tra Franz Wagner e Oscar da Silva non è stato così facile decidere chi premiare col primo posto. Ad ogni modo, tutte le nazioni sono ben rappresentate e non manca dello spazio doveroso per un po’ d’Italia.
N.B. Le stats riportate sono quelle relative al mese di gennaio
1. Franz Wagner
(6 gare) 12.0 PTS – 7.8 REB – 3.3 AST – 1.8 BLK – 2.0 STL
La sua difesa, da ottima, è diventata perfetta. Ha iniziato il 2021 sbranando Northwestern (14 punti, 10 rimbalzi, 5 assist, 5 stoppate, 2 recuperi) con una prova devastante nella propria metà campo: sul perimetro così come in area, sull’uomo, nei cambi e in aiuto non ha lasciato un centimetro di spazio agli avversari. Versatilità e taglia (206 cm d’altezza) sono folli per un 2-3 destinato a scalare i mock draft (e compirà 20 anni solo a fine agosto). È intelligente ed essenziale (ma non privo di numeri notevoli) nel suo apporto offensivo: va proprio a pennello con questa Michigan piena di buone armi in attacco, da Isaiah Livers a Hunter Dickinson. Nonostante un tiro da tre che ancora non ingrana del tutto, difficilmente troverete giocatori più efficienti nella Big Ten (#7 per ORtg e #6 per TORate). Ha avuto due partite (un pelo) offensivamente sottotono a gennaio, però le quattro spaventosamente dominate fra le fila di una delle migliori squadre della Ncaa basta a Franz Wagner per il primo posto in classifica.
2. Oscar da Silva
(9 gare) 20.0 PTS – 8.3 REB – 2.9 AST
Stanford ha chiuso il mese di gennaio con record 5-4, ma chissà cosa ne sarebbe stato di lei senza un da Silva capace di esprimersi su livelli eccellenti. Senza Daejon Davis, Bryce Willis e, nelle ultime tre, anche Ziaire Williams, il tedesco per primo si è rimboccato le maniche per evitare un tracollo verticale. Pur con giornate alterne, i Cardinal hanno sostanzialmente retto in difesa – e lì da Silva è come al solito una pedina essenziale – ma, per portare a casa quelle cinque vittorie, sono servite spesso delle prestazioni offensive monstre del suo giocatore di riferimento: 31 punti da adulto-contro-bambini nell’area di Oregon State, poi 27 punti contro Washington State e, soprattutto, i 26 contro UCLA coronati dal buzzer beater della vittoria. Tutte cose ben annotate sui taccuini di chi dovrà assegnare il premio di POY nella Pac-12.
3. Neemias Queta
(9 gare) 13.3 PTS – 10.2 REB – 2.7 AST – 3.4 BLK
L’alfa e l’omega di Utah State. A gennaio, in tutta la D-I, ci sono stati solo tre giocatori in grado di collezionare almeno 100 punti, 50 rimbalzi, 20 assist e 10 stoppate: Evan Mobley di USC, Abu Kigab di Boise State e lui. Sempre attivo sotto entrambi i tabelloni, il portoghese di 213 cm per 111 kg continua a essere un rim protector spaventoso: questo è il terzo anno di fila in cui si sta attestando alla #1 per Blk% nella Mountain West e, al momento, è addirittura quinto sul piano nazionale (13.7%). In attacco garantisce punti in area (66.4% al ferro) grazie al corpaccione combinato a piedi diventati di certo più buoni da almeno un anno, ma questo non è l’unico modo in cui fa la differenza nella metà campo avversaria: ha sempre dato bene via il pallone e ora lo fa in modo egregio (#10 per ARate nella MW), oltretutto commettendo molte meno perse che in passato. Se USU può vincere la conference, dipende in primis da lui.
4. Joël Ayayi
(8 gare) 12.3 PTS – 6.6 REB – 4.0 AST – 1.6 STL
Impossibile non riservare un posto qui a uno dei principali interpreti della migliore squadra in circolazione (Baylor permettendo), specie quando, un paio di settimane fa, il giocatore in questione ha aggiunto un nuovo paragrafo al librone di Gonzaga. Contro Portland, infatti, il francese ha messo a segno la prima tripla doppia nella storia degli Zags: 12 punti, 13 rimbalzi e 14 assist. Come ha detto lui stesso, il suo compito è quello di rendere la vita più semplice ai suoi compagni. E in questo continua a svolgere un lavoro fantastico: la facilità mostrata nella prima parte di stagione nell’alternarsi fra mansioni on e off the ball non ha fatto altro che trovare conferma nella passeggiata che è stata il mese di gennaio per la formazione di Spokane (25.4 punti di scarto medio nelle 8 vittorie messe a segno).
5. Ąžuolas Tubelis
(8 gare) 14.1 PTS – 7.4 REB – 1.5 AST
Vedendolo giocare, senza conoscerlo, direste che quel lungo lì di Arizona è una matricola? Il più delle volte, no. Nel mese appena passato, il lituano ha raramente mostrato il lato meno buono della propria gioventù. In pratica è successo nell’unica partita che ha steccato, ossia contro una Stanford che l’ha mandato in tilt fra marcature aggressive e continui raddoppi (un solo canestro segnato su 9 tentativi, dal gomito, l’unica volta in cui l’hanno lasciato un po’ in pace). Per il resto, è stato stupendo: dai 31 punti contro USC fino alla doppietta coi rivali di Arizona State – doppia giocata clutch nella prima gara e 16+12 nella seconda – ha messo in mostra un bel tocco da distanza ravvicinata, range di tiro, buon mestiere lontano dal pallone e una presenza solida sia a rimbalzo che in difesa. Tanta roba al presente e abbastanza per sognare a occhi aperti pensando alla prossima stagione.
Menzioni varie (in ordine alfabetico)
Santi Aldama (Loyola-MD) – La stagione dei Greyhounds è iniziata in modo tragico (0-5 con quattro gare perse di 1 o 2 punti) ma lo spagnolo ha già avuto modo di mettersi in mostra con tre ventelli, grazie a una combinazione di taglia fisica, mobilità e doti tecniche che non ha omologhe nel panorama mid-major. E ha ancora margini di miglioramento da esplorare.
Mustapha Amzil (Dayton) – Un paio di allenamenti e via, subito un impatto forte in D-I. Lungo con gioco interno ed esterno, in nove incontri si è inceppato giusto due volte. Per il resto, nulla di meglio da chiedere a un freshman che è quasi sempre in doppia cifra e che ha già due premi di Rookie of the Week in bacheca in appena cinque settimane di stagione.
Ethan Esposito (Sacramento State) – Grande sorpresa azzurra e speranza di Sac State per essere qualcosa di più d’una mina vagante: 21.7 punti e 9.2 rimbalzi in 6 gare a gennaio, spina nel fianco costante in area e dal mid-range, anche per la frequenza con la quale strappa falli. E non più solo lungo undersized, ma anche ala capace di creare col pallone in mano.
Tasos Kamateros (South Dakota) – Da walk-on a scholarship player a titolare in poco più di un anno. Il greco è una bella nota lieta in una squadra che sta andando molto bene (8-0 nella Summit): 10.5 punti, 4.4 rimbalzi, 1.5 assist a gennaio per un lungo dalla mano morbida (anche dalla distanza), ancora un po’ macchinoso ma in crescita sul piano atletico.
Sandro Mamukelashvili (Seton Hall) – I numeri sono ancora dalla sua parte (16.5 punti, 7.7 rimbalzi, 3.3 assist a gennaio) ma le difese avversarie ora sono tutte concentrate su di lui e Mamu deve ancora adattarsi a dei margini d’errore fattisi nulli. Non ha saputo essere decisivo come a dicembre, ma coach Willard lo difende a spada tratta e crede sempre in lui.
Asbjørn Midtgaard (Grand Canyon) – Scalata incredibile quella del sevenfooter che può puntare al POY della WAC. In coppia con Alessandro Lever crea un frontcourt duo molto ben assortito, con caratteristiche tecniche e fisiche complementari e che, per tale motivo, risulta difficilmente arginabile. 15.5 punti, 9.5 rimbalzi, 1.3 stoppate di media nel mese scorso.
Yves Pons (Tennessee) – Lo conosciamo come difensore d’élite, ma i Vols hanno bisogno che dia anche altro. Ha chiuso gennaio col botto nella metà campo offensiva: 16.7 punti nelle ultime 3 gare, migliore in campo nelle vittorie con Mississippi State e Kansas. Di recente ha dimostrato di trovarsi più a proprio agio col jumper (6/14 da tre negli ultimi 4 match). Occhio.
Shaquille Walters (Northeastern) – Subito dopo il floor general Tyson Walker, è stato il più incisivo a gennaio fra le fila degli Huskies, squadra al comando della Colonial (7-1). La sua versatilità si sta rivelando un gran lusso nel reparto esterni: 13.4 punti, 7.0 rimbalzi, 3.6 assist, 1.6 recuperi per uno degli europei maggiormente migliorati di quest’anno.
Migliori marcatori stagionali (al 31/1)
🇪🇺 Points per game TOP 10
19.5 🇩🇪 Oscar da Silva
18.5 🇮🇹 Ethan Esposito
17.6 🇬🇪 Sandro Mamukelashvili
17.6 🇪🇸 Santi Aldama
17.4 🇷🇸 Filip Rebrača
15.4 🇬🇧 Amin Adamu
14.8 🇧🇦 Nikola Marić
14.8 🇩🇰 Asbjørn Midtgaard
14.2 🇫🇷 Joshua Mballa
13.1 🇬🇧 R.J. Eytle-Rock— CBB Europe (@CBB_Europe) February 1, 2021