Nuova settimana di Pac12, nuova sorpresa al comando della conference: Colorado. Nel frattempo Oregon, complice il debutto di Louis King, sembra in netta ripresa mentre UCLA vince con un incredibile buzzer beater. Washington si conferma la squadra di Jaylen Nowell, mentre Arizona inceppa in una sconfitta che non fa male. Ecco tutto quello che è successo nel nostro recap.
Colorado: che sorpresa!
Indicata in preseason dagli addetti ai lavori come la settima forza di questa Pac12, Colorado si ritrova oggi a guidare la conference con il miglior record (8-1) complice la striscia di 6 vittorie consecutive, l’ultima nella bolgia infernale di “The Pit”, l’arena di New Mexico. I Buffaloes sono una squadra ben bilanciata composta essenzialmente da sophomore e junior. Il go to guy è McKinley Wright IV (14.8pts, 5.7reb,5.9ast), PG della quale vi abbiamo già raccontato storia e inizio di stagione, e che ha chiuso così la difficile partita (Colorado sempre a inseguire con numerose palle perse frutto della press a tutto campo dei Lobos) contro NM.
Ci sono, però, altri giocatori che meritano attenzione, a partire dal duo in frontcourt: Tyler Bey-Lucas Siewert. Il primo è una PF atletica che lotta a rimbalzo come pochi (5º in Ncaa per % rimbalzi difensivi) e che ha raddoppiato i suoi numeri al secondo anno viaggiando a 12.6 punti e 8.9 rimbalzi. Il brasiliano, invece, è uno stretch-four dalle mani sopraffine, grande IQ e soprattutto un tiro da tre mortifero: 55.2% in stagione frutto di un incredibile 16/29 dal campo. Se volete la storia da college basket, invece, segnatevi questo nome: Evan Battey, redshirt FR, che dopo aver subito un ictus è tornato in campo ed è il miglior elemento in uscita dalla panchina (9.2pts, 4.6reb, 1.2ast).
Louis King = vittoria
Non è un’equazione perfetta, ma il tanto atteso debutto del freshman cinque stelle Louis King è coinciso con il ritorno alla vittoria di Oregon (6-3) che, dopo una settimana horribilis, ha centrato due W consecutive contro Omaha e San Diego. Il minimo comune denominatore è il solito Bol Bol che continua a dominare gli avversari (18+10 e 20+9+4 stoppate) e a tirare con efficienza da tre (13/25 in stagione) ma, se King dimostra di essere ciò che ha superficialmente mostrato all’esordio (11 punti per lui), il figlio di Manute ha, finalmente, trovato il giusto compagno di merende.
Le 2W sono coincise anche con le modifiche apportate da coach Dana Altman che ha cambiato 2/5 dello starting five mandando in panchina i deludenti veterani Amin-White in favore del duo giovane e talentuoso Richardson-Kigab, il tanto atteso risveglio di Kenny Wooten (career high da 20 punti vs Omaha) e la ritornata efficienza del leader Payton Pritchard (14 assist e 2 sole palle perse totali). Sono questi i veri Ducks?
Il buzzer dell’anno
Per ora il canestro con il quale Kris Wilkes ha regalato la vittoria a UCLA (7-2) contro Notre Dame è, senza dubbi, il buzzer beater della stagione di Pac12. Arrivato dopo una partita nella quale i Bruins hanno mostrato da un lato tutto il loro potenziale: atletici (52-40 la lotta vinta a rimbalzo), con un Jaylen Hands che quando sa cosa fare in attacco diventa uno delle migliori PG di tutta la DI (11 assist per lui), un Prince Ali metronomo dei suoi tanto in difesa quanto in attacco, un Moses Brown che sotto canestro detta legge e il duo Cody Riley-Jalen Hill che apporta intensità ed energia (vedasi la stoppata che precede il canestro decisivo).
Dall’altro lato, quando UCLA stacca la spina diventa una squadra normale: sciupa un vantaggio di +14, Hands inizia a sparicchiare (5/17 al tiro) e i tiri liberi diventano un dramma (53.3% di squadra, 63.7% in stagione con il preoccupante 36.4% di Brown). Meno male che c’è il solito Wilkes (14 punti) che, anche su una gamba sola (problemi di crampi in tutto il secondo tempo) trova sempre un modo per vincerla.
Occhio a Nowell!
A proposito di giocatori decisivi, non ci stancheremo mai di ripeterlo: Jaylen Nowell è uno dei giocatori più clutch, nonché una delle migliori guardie di tutta l’Ncaa. Nella vittoria di Washington (7-3) contro Seattle nel crosstown rivarly game (partita che gli Huskies hanno rischiato di buttare al vento dopo essere stati anche sul +20 prima della rimonta avversaria fino al -2) è stato ancora una volta l’Mvp dei suoi con i tiri liberi della vittoria e una prova da 18 punti, 9 rimbalzi e 6 assist che gli son valsi anche il titolo di Pac12 Player of the Week. Oltre a migliorare ancora il suo fatturato (18.8) e gli assist di media (3.4) rispetto l’anno da matricola, in questa stagione ha dimostrato di essere, ormai, anche un tiratore affidabile da tre passando dal 35.1 al 44.1%. Da amanti del basket lo vorremo vedere al prossimo Nba Draft, da amanti del college altri due anni ancora a Seattle.
Arizona: quando una sconfitta non fa male
Perdere non è di certo meraviglioso, ma la sconfitta arrivata sul parquet di Alabama non è uno stop che (in teoria) deve preoccupare più di tanto Arizona (7-3). Perché? I Wildcats sono arrivati ad avere il possesso del pareggio finale dopo essere stati sotto anche di 19 punti dimostrando grande forza mentale e capacità di rimonta anche fuori casa, Chase Jeter continua la sua stagione in crescendo (career high di 19 punti + 9 rimbalzi), Brandon Randolph è ormai una solida realtà (17 punti) e Brandon Williams sta dimostrando non solo di essere la PG del futuro di ‘Zona ma anche del presente (16 punti e una dimensione di gioco dentro-fuori completa). La giornata di ferie per Justin Coleman e il duo in uscita dalla panchina Luther-Smith ci può stare: Arizona (pare) is for real.