È passata una settimana esatta, quasi tutte le squadre hanno giocato due partite. Abbiamo già parlato dei big match Duke-Kentucky e Michigan State-Kansas e abbiamo anche analizzato i primi match dei freshman da Nba. Vediamo il borsino di chi sale e chi scende dopo sette giorni di gare.
Chi sale
Championship Classic. Iniziare la stagione con due gare tra top team (quelle citate qua sopra) è stata una gran bella idea.
Duke. Per il momento troppo facile. Felicissimi i tifosi Blue Devils, felicissimi gli amanti degli highlight. L’unico rischio al momento è annoiarsi a parlare sempre e solo di loro.
Lagerald Vick (Kansas). Quasi un fantasma nella prima uscita contro Michigan State, si è rifatto con gli interessi nella seconda uscita stagionale: 32 punti e 8/8 da 3. Se Vick è questo anche i Jayhawks assumono un’altra faccia.
Chris Holtmann (coach Ohio State). Esordire su un campo come quello di Cincinnati significa avere coraggio. La squadra ha perso i 3 titolari più forti eppure è arrivata una vittoria con autorità. Allenatore e squadra da tenere d’occhio.
CJ Massinburg (Buffalo). Ha ripreso da dove aveva finito: triple ammazza-grandi. Ultima vittima: West Virginia (finale di tempi regolamentari da star Nba). A marzo aveva preso lo scalpo della Arizona di Deandre Ayton. Occhio al ragazzo che sembra in palla.
Sagaba Konate (West Virginia). Non scherziamo, questo doveva essere il rim-protector per eccellenza della Ncaa. Il centro candidato a defensive player of the year. Il 3/4 da 3 punti della prima gara cambia radicalmente il metro di giudizio. Draft Nba in vista.
Grant Williams (Tennessee). 4/6 da 3 nelle prime due partite quest’anno, 3/25 in tutta la scorsa stagione. Ecco, se ha messo su anche un tiro affidabile dall’arco, per il Player of the year segnatevi per bene il suo nome.
Andrew Jones (Texas). E’ tornato in campo e tanto basta. Per nulla scontato per un giocatore che da gennaio frequenta reparti di oncologia dopo che gli è stata diagnosticata la leucemia.
Villanova. Avranno anche perso 4 giocatori chiave, ma Phil Booth ed Eric Paschall sono assolutamente già in forma e, a proposito di volti nuovi, Saddiq Bey ha già fatto vedere di poter essere più che utile. E in più sono tornati a casa loro, nel Pavilion completamente rinnovato dopo lavori per 65 milioni.
Brandon Clarke (Gonzaga). Per la serie non ci sono solo i freshman, il lungo di Gonzaga ci ricorda quanto sono importanti anche i transfer: 19 punti, 13 rimbalzi e 6 stoppate contro Texas Southern e l’attacco degli Zags viaggia a 112 punti di media.
Southern Mississippi. Ha scelto uno dei calendari più complessi per iniziare la stagione ed è 2-0. Nella vittoria contro SMU il senior Tyree Griffin 4/4 da 3. Il suo cambio, il freshman Gabe Watson, si è limitato a 4/8
Freshman. Con poche eccezioni, finora nessuno ha deluso. E ce ne sono tanti davvero particolari e interessanti, da Bol Bol a Shimi Shittu, da Naz Reid a Mac McClung. E poi c’è Zion.
Chi scende
Kentucky. Ok la ripassata contro Duke, match nel quale hanno tirato con il 23,5% da 3 punti. La partita successiva in casa contro Southern Illinois hanno prodotto 4/14 dall’arco (28,6%). Molto lontani dall’essere una buona squadra.
BYU. Dopo lunghe (lunghissime) indagini l’ex guardia Nick Emery è stata trovata colpevole di aver preso 12.000 dollari da sostenitori esterni. Il programma sarà penalizzato nei prossimi anni, reclutamenti compresi. Revocate anche le vittorie (47) dei due anni in cui Emery ha giocato.
James Bolden e Brandon Knapper (West Virginia). Il primo stava giocando bene contro Buffalo ma è dovuto uscire causa infortunio, mentre il secondo, un freshman, ha esordito in Ncaa dovendo gestire un overtime e non è andata benissimo. I Mountaineers non perdevano la prima in casa dal 1986.
Michigan. Per carità, la difesa funziona eccome, ma se continuano a segnare 60 punti a partita i Wolverines non andranno lontano. Per ora bastano Charles Matthews e il freshman Ignas Brazdeikis che segnano la metà dei punti, prima o poi ci vorrà anche qualcun altro.
Buddy Boeheim. Prima partita, quintetto e 1/11 contro la temibile Eastern Washigton (34 punti segnati, meno di tutti). Seconda partita, quintetto e 1/7 contro la più quotata Morehead State. Ok, manca Frank Howard ma per quale altro motivo oltre a essere figlio di Jim Boeheim si merita tutto questo spazio?
Florida e Central Florida. Hanno perso entrambe due derby importanti. La prima contro Florida State, con cui la sconfitta ci può stare ma non la debacle (-21 alla fine e mai un secondo in partita). La seconda si è fatta rimontare e poi ha perso contro la molto meno quotata Florida Atlantic.
St. Bonaventure. Due sconfitte in 3 gare, entrambe contro avversarie sulla carta molto inferiori (la seconda senza il senior Ladarien Griffin). La stagione dei Bonnies è iniziata col piede sbagliato. La squadra è giovane (solo 2 senior e 2 junior a roster) quindi i margini ci sono.