Dopo i primi episodi di questa serie, continua il nostro viaggio tra i talenti del campionato collegiale. Ecco i migliori dieci lunghi pronti a darsi battaglia sotto i tabelloni della nuova stagione NCAA.
1. Drew Timme
Gonzaga – 208 cm, 107 kg
19.0 PTS – 7.0 REB – 2.3 AST
La maturazione del baffo più famoso del college basketball nelle prime due stagioni è stata superlativa: Timme è una specie di Terminator dell’area, capace di trovare la soluzione giusta contro ogni avversario e di essere un fattore dal punto di vista difensivo senza avere bisogno di giocate appariscenti. Senza Kispert e Suggs, sarà compito suo guidare un gruppo rinnovato verso quel titolo sfumato solo in finale contro Baylor lo scorso anno. Inoltre, dovesse iniziare a tirare dall’arco con continuità (28.6% su 0.7 tentativi), potrebbe diventare un pezzo pregiato anche in ottica NBA.
2. Kofi Cockburn
Illinois – 213 cm, 129 kg
17.7 PTS – 9.5 REB – 0.2 AST
Senza Ayo Dosumnu – quello che Sports Illustrated ha definito il suo “Batman” – “Robin” Kofi Cockburn è chiamato a prendersi definitivamente le luci della ribalta ad Illinois. Al centro di diverse voci di trasferimento in estate, ha scelto di rimanere alla corte di coach Brad Underwood, che potrà dunque contare ancora sulla sua straordinaria fisicità. Quando è in giornata, il suo atletismo lo rende semplicemente dominante sotto entrambi i tabelloni, ma deve migliorare in termini di posizionamento e gestione della palla.
3. Trayce Jackson-Davis
Indiana – 206 cm, 111 kg
19.1 PTS – 9.0 REB – 1.4 AST
Lui stesso ha ammesso di aver praticamente deciso, in estate, di tentare il salto in NBA. Poi sulla panchina di Indiana è arrivato Mike Woodson, che lo ha convinto a rimanere e lavorare ancora per limare i dettagli del suo gioco. Gli Hoosiers ritroveranno quindi un lungo da 19.1 punti di media nella scorsa stagione, capace di unire piedi veloci, stazza imponente e una mano mancina molto educata. Dovesse confermare quanto dimostrato o, eventualmente, migliorare ancora, ne vedremmo delle belle.
4. Hunter Dickinson
Michigan – 216 cm, 116 kg
14.1 PTS – 7.4 REB – 0.9 AST
Freshman dell’anno in Big Ten, viene da una stagione in cui ha fatto tutto per Michigan: miglior scorer (14.1) e rimbalzista (7.4), ha assorbito subito bene i ritmi del college basketball dimostrando di potersi già muovere come un veterano in area. La sua fisicità lo rende devastante nei pressi del canestro, ma è anche un discreto passatore ed una presenza temibile dal punto di vista difensivo. Dovrà cercare di mantenere questo standard lavorando sulla mano destra e sul range di tiro, ancora molto limitato.
5. Trevion Williams
Purdue – 208 cm, 120 kg
15.5 PTS – 9.1 REB – 2.3 AST
A Purdue ritroverà tutti gli altri titolari della scorsa stagione, per un programma che si è già meritato il quinto posto nella nostra Preseason Top 25. Lungo ad alta intensità, la sua capacità di farsi trovare sempre al posto giusto e quella di usare il suo fisico possente per aprirsi spazi sono cruciali per i Boilermakers, e lo rendono un cliente difficile in entrambe le metà campo. Anche per lui, però, il gioco fronte a canestro è ancora un punto interrogativo importante, così come i cali di tensione troppo frequenti.
6. David McCormack
Kansas – 208 cm, 120 kg
13.4 PTS – 6.1 REB – 1.1 AST
Most Improved Player della Big 12 l’anno scorso, dovrà riscattare il finale amaro di un’ottima stagione da junior (13.4 punti, 6.1 rimbalzi, 1.1 assist di media) rovinata dalla positività al COVID-19 a ridosso del Torneo che, assieme ad un infortunio al piede mai completamente guarito, ne ha quasi azzerato la pericolosità nella post season. Unico vero uomo d’area nel quintetto di Bill Self, dovrà dare continuità alle sue prestazioni e confermarsi terminale offensivo affidabile oltre che rim protector di livello assoluto.
7. Azuolas Tubelis
Arizona – 210 cm, 111 kg
12.2 PTS – 7.1 REB – 1.2 AST
Esploso nella seconda parte dello scorso anno, Arizona punta forte sul lituano per la sua stagione da sophomore. Lungo dinamico e completo, abbina buone giocate in post, un’ottima capacità di mettere palla a terra e brillanti doti da rimbalzista (7.1 carambole di media nella scorsa stagione). Nonostante sia al suo secondo anno, il suo sangue freddo lo rende efficace nei momenti più delicati delle partite, mentre il suo dinamismo permette una certa versatilità alla difesa dei Wildcats. Deve limare ancora qualche aspetto della sua pallacanestro, ma la sensazione è che siamo davanti ad una futura stella del college basketball.
8. Armando Bacot
UNC – 208 cm, 109 kg
12.3 PTS – 7.8 REB – 0.8 AST
Centro dalla stazza importante, approccia la sua stagione da junior forte di una grande maturazione, non tanto dal punto di vista tecnico – le basi erano già ottime, seppur grezze – quanto da quello mentale: sempre più concentrato, sempre più decisivo. Sarà l’unico returning player del frontcourt di UNC, che ha guidato nella scorsa annata per punti (12.3), rimbalzi (7.8) e stoppate (0.9). Dovrà essere un riferimento in campo e fuori, e nel frattempo continuare a rifinire il suo gioco.
9. Oscar Tshiebwe
Kentucky – 206 cm, 116 kg
8.5 PTS – 7.8 REB – 0.7 AST
Trasferitosi durante la scorsa stagione da West Virginia, Tshiebwe sarà una delle pedine principali di Kentucky, #8 nella nostra Preseason Top 25. Spaventoso sotto i tabelloni (3.8 rimbalzi offensivi e 4 difensivi catturati di media durante la scorsa stagione), ha mostrato un atletismo sopra la media unito ad una grande competitività ed alla capacità di inchiodare al ferro anche i passaggi più difficili. Animale da transizione, deve lavorare ancora sulla delicatezza del tocco e sul posizionamento in campo.
10. Keve Aluma
Virginia Tech – 206 cm, 106 kg
15.2 PTS – 7.9 REB – 2.2 AST
Approccia la stagione da senior con quattro anni di college alle spalle (ha dovuto saltare la stagione 19/20 in quanto transfer da Wofford), ed è uno dei lunghi più completi del panorama collegiale. Passatore, rimbalzista, scorer e stoppatore di buon livello: la sua comprensione superiore del gioco gli permette di essere decisivo in diverse situazioni, per la gioia di coach Mike Young. Per arrivare più avanti rispetto al primo turno del Torneo raggiunto lo scorso anno, Virginia Tech ha bisogno di una sua stagione di livello.