La squadra
Un veterano traballante e volti nuovi promettenti: questa Gonzaga presenta più incognite che certezze ma il potenziale da Top 10 c’è tutto. Clarke, Hachimura, Perkins, Norvell: tutti via, tutti in NBA (o G-League). Killian Tillie è l’unico starter rimasto ma è di nuovo alle prese con guai fisici. Quando tornerà? Non si sa, ma Mark Few ha mostrato un certo ottimismo.
Un po’ come l’anno scorso, il coach è andato a tappare buchi rivolgendosi al “mercato” dei grad transfer. Ryan Woolridge (North Texas) dovrebbe permettergli di continuare a premere sull’acceleratore (gli Zags erano #6 in D-I l’anno scorso per durata dei possessi offensivi). Admon Gilder (Texas A&M) ha ottimo tiro e punti nelle mani, forse abbastanza da farne il leading scorer della squadra.
Poi ci sono le matricole. Tante matricole. La classe 2019 di Gonzaga non suscita un clamore esagerato fra gli specialisti del recruiting (#13 nel ranking di 247Sports) ma ci sembra forse la migliore per il tipo di potenziale che può dispiegare sul medio-lungo periodo. Brock Ravet (PG, primo giocatore di high school a superare i 3000 punti nello stato di Washington), Drew Timme e Anton Watson sembrano i più pronti. Uno fra Pavel Zakharov e Oumar Ballo può strappare minuti già da ora.
[EDIT 2/11: Per motivi personali, Brock Ravet si assenterà dalla squadra per un periodo indeterminato]
Starting Five
PG – Ryan Woolridge – R-Sr, 1996, 191 cm
SG – Admon Gilder – R-Sr, 1995, 193 cm
SF – Corey Kispert – Jr, 1999, 198 cm
PF – Killian Tillie – Sr, 1998, 208 cm
C – Filip Petrušev – So, 2000, 211 cm
Giocatori in evidenza
Come già detto in altra sede, pochi giocatori possono spostare come Killian Tillie, specie nel suo ruolo. Gli interrogativi sulla sua tenuta fisica sono però inevitabili. Già afflitto da problemi alle caviglie, l’anno scorso ha disputato solo 15 gare per un infortunio al piede. Adesso è toccato al ginocchio destro, operato per risolvere alcuni fastidi cronici.
Anche l’altro transalpino, Joël Ayayi, ha raccolto meno di quanto fosse pronosticabile nella stagione passata. Già un anno fa eravamo ottimisti sul suo conto e, nonostante il basso impiego (5.6 minuti in 23 gare), continuiamo a esserlo. La composizione del roster gli apre degli spiragli e le prove eccellenti fornite ai Mondiali U19 hanno certificato – casomai ce ne fosse bisogno – le grandi qualità offensive e carismatiche del bordelais.
Dopo gli ottimi sprazzi offerti da freshman, Filip Petrušev (6.5 punti, 2.7 rimbalzi in 11.4 minuti) sembra pronto a un ruolo da protagonista. Lungo moderno con taglia ottima e un QI alto, il serbo abbina gioco interno ed esterno in attacco e sa come mettersi al servizio della squadra. Tutt’altro che esplosivo, la stagione passata gli è stata di certo utile per imparare a misurarsi con un tipo di fisicità diversa.
Curiosità
Non c’è squadra che vanti una tradizione international come quella di Gonzaga, visto il peso che gli atleti stranieri hanno avuto nell’innalzare gli Zags al rango particolare di programma high major in una mid major conference. Una tradizione, tra l’altro, visibilmente declinata in chiave europea. La squadra di quest’anno conta cinque giocatori del Vecchio Continente: Tillie, Ayayi (Francia), Petrušev (Serbia), Zakharov (Russia), Arlauskas (Lituania).
Dribble Handoff ha sviluppato di recente un metric, ShotQ, che ha l’obiettivo d’indicare la qualità dei tiri presi (o concessi) da una squadra. Nella passata stagione, Gonzaga era l’unica in Top 10 sia in attacco (#1) che in difesa (#7).
Partite da seguire nel 2019
27-29 novembre: Battle 4 Atlantis
8 dicembre: @ Washington
14 dicembre: @ Arizona
18 dicembre: vs North Carolina