> Preseason Top 25 <
La squadra
Ritornare alla March Madness dopo l’ultima apparizione datata 1991. È questo l’obiettivo di Rutgers, che aveva accarezzato il traguardo già nella passata stagione, prima che l’emergenza Covid facesse annullare il campionato. Gli Scarlet Knights di coach Steve Pikiell ripartiranno dalle loro certezze, ovvero difesa e rimbalzi. C’è tanto ottimismo a Piscataway, anche se nella Big Ten c’è gente attrezzatissima con cui confrontarsi, da Iowa a Wisconsin, da Illinois a Michigan State.
Nell’ultima annata, la retroguardia di Rutgers è stata la sesta del paese per Adj. Defense (90.2), frutto di una squadra che in ogni ruolo conta giocatori con fisico oltre la media e voglia di difendere. Contro di loro, avventurarsi all’interno della linea dei tre punti è molto difficile: su KenPom li troviamo alla #13 in D-I per 2P% concessa (43.8), mentre su Hoop-Math sono alla #28 per percentuale di tiri al ferro stoppati (14.3). Uno strapotere difensivo che dovrebbe essere ulteriormente rafforzato dal lungo Cliff Omoruyi, 4-star pronto a rispedire al mittente tutto quel che gli capita a tiro. Un lusso, averlo come cambio di Myles Johnson.
C’è però il rovescio della medaglia. Il reclutamento di questi quattro anni ha portato giocatori dinamici e potenti, ma non troppo efficaci nell’aprire le difese con il tiro dalla lunga distanza. Rutgers si è infatti piazzata alla #289 in D-I per 3P% (31.0), dato che può persino peggiorare visto che non c’è più Akwasi Yeboah, miglior tiratore della scorsa annata. Pikiell può giusto sperare che qualcuno ci metta una pezza: Geo Baker ha fatto di meglio in passato e il coach giura che Montez Mathis stia tirando bene in allenamento. In ogni caso, Rutgers è in grado di barcamenarsi in attacco, con buona parte del merito che va alla stella Ron Harper Jr.
L’obiettivo primario è sopperire all’assenza di Caleb McConnell, fermo ai box dopo un anno di acciacchi. Per riempire il buco nello spot di 3, ci sono varie opzioni: abbassare il quintetto (già l’anno scorso non era raro vedere Jacob Young con Baker e Mathis), dare più spazio a Paul Mulcahy o lanciare una matricola (Mawot Mag sta destando buone impressioni).
Starting Five
G – Jacob Young – R-Sr, 1997, 188 cm
G – Geo Baker – Sr, 1998, 193 cm
G – Montez Mathis – Jr, 1999, 193 cm
F – Ron Harper Jr. – Jr, 1999, 198 cm
C – Myles Johnson – R-Jr, 1998, 211 cm
Giocatori in evidenza
Ron Harper Jr. (12.1 punti, 5.8 rimbalzi) è quello che più di tutti può fare la differenza. Numero 10 nel nostro ranking delle ali, è dinamico, veloce, forte fisicamente, negli uno-contro-uno è spesso insuperabile perché non indietreggia di un millimetro. Il suo impatto sulla squadra è testimoniato dai numeri di Hoop Lens: i punti per possesso con lui in campo dicono 1.01 segnati e 0.85 concessi; senza di lui diventano 0.89 segnati e 0.90 concessi. Se vuole seguire le gesta del padre in Nba, deve continuare a migliorare nel tiro da tre (34.9% su 3.5 tentativi l’anno scorso).
Myles Johnson (7.8 punti, 7.9 rimbalzi, 1.5 stoppate) è il vero perno della difesa. Non a caso, ha concluso la passata annata col quarto migliore Blk% di una lega dominata dai lunghi qual è la Big Ten. Solido, duro, a tratti intimidatorio, la sua efficacia di rimbalzista si esprime sia da una parte che dall’altra del campo (#2 per OR% e #17 per DR% nella conference).
Geo Baker (10.9 punti, 3.5 assist) è il giocatore di punta del reparto guardie. Capace di gestire l’attacco così come di giocare off-the-ball, è bravo a segnare sia in isolamento che dal pick and roll, dove è efficace anche nel servire il lungo che rolla. E non rifiuta mai un pallone che scotta. È, con Harper, il leader più vocale della squadra e un ovvio punto di riferimento per via del suo status di veterano.
Curiosità
Non è che Rutgers sia semplicemente andata male prima della scorsa stagione: è stata proprio il dumpster fire per eccellenza delle Power 6. Fino a un anno fa, occupava la posizione #102 nella classifica all-time di KenPom, fanalino di coda di tutte le high-major (ora ha riguadagnato terreno, mettendosi alle spalle Oregon State, DePaul e Washington State).
Pikiell è stato il primo in 16 anni a raggiungere quota 20 vittorie stagionali. Dopo Gary Waters (record 20-13 nel 2003-04) e prima di lui, si erano avvicendati ben tre coach di cui solo uno capace di chiudere un’annata nella Top 100 di KenPom: Mike Rice nel 2010-11. Sì, proprio quel Mike Rice che poi venne cacciato per aver ripetutamente messo le mani addosso ai suoi. La prova video della sua condotta fece scalpore e ispirò anche il cast di Saturday Night Live per uno sketch alquanto leggendario.
Copertina: Photo by David Nemec