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Draft Nba 2022: Paolo Banchero #1 e tanta Italia

Dopo tanta incertezza, è Paolo Banchero la prima scelta assoluta del Draft Nba 2022. L’italoamericano ha compiuto il sorpasso finale su Jabari Smith, finito a Houston alla #3, che nell’ultimo mese era stato dato da tutti, anche da noi, come favorito alla #1. Orlando si prende il talento di Duke, mentre Chet Holmgren si accasa a Oklahoma City in una notte del Draft parecchio scoppiettante, anche a livello di trade.

Paolo Banchero è il secondo italiano ad essere scelto alla #1 dopo Andrea Bargnani nel 2006. I Magic sono alla ricerca di un leader emotivo da anni e forse hanno preferito Banchero a Smith proprio per questo motivo. Il giocatore di Duke potrebbe costituire un ottimo core con Suggs e Wagner dal quale far partire l’ennesima ricostruzione dei Magic. Paolo Banchero è il quinto giocatore di Duke ad essere scelto alla #1, il quarto dal 1999.

Oklahoma City ha ceduto la propria anima sull’altare del wingspan. I tre giocatori selezionati, Chet Holmgren alla #2, Ousmane Dieng alla #11 e Jalen Williams alla #12, hanno tutti più di 213 cm di apertura alare e il GM Sam Presti sembra aver costruito un roster pieno di playmaker e lunghi dall’ottima visione di gioco.

Anche Houston mette insieme una grande Draft Class: prende Jabari Smith alla #3 al quale accompagna tanta difesa, in ala con Tari Eason alla #17 e in guardia con un TyTy Washington sorprendentemente sceso fino alla #29. Un roster che può benissimo colmare le lacune difensive delle scelte dello scorso anno come Jalen Green e Alperen Sengun.

Alla #4 Sacramento si va a creare la coppia di lunghi Sabonis-Murray con il prodotto di Iowa a garantire rim protection e spaziature, mentre Detroit fa un doppio colpo da novanta: Jaden Ivey alla #5, che comporrà un backcourt entusiasmante con Cade Cunningham, e prende via trade un uomo capace di catturare i lob in quantità come Jalen Duren alla #13, in un pazzo scambio a tre in cui New York cede due prime scelte e quattro seconde solo per scaricare il contratto di Kemba Walker. Al secondo giro i Pistons colorano col tricolore il Draft scegliendo Gabriele Procida alla #35. Bennedict Mathurin alla #6 regala ai Pacers un giocatore da 20 punti di media da mettere affianco al creatore Haliburton.

Capitolo Top Ten e Lottery. Portland pensa ad un futuro senza Damian Lillard scegliendo il potenziale misterioso di Shaedon Sharpe alla #7, mentre New Orleans cerca di aggiungere difesa con Dyson Daniels alla #8. Mentre alla #10 Washington pesca Johnny Davis per dare una spalla offensiva a Bradley Beal. Cleveland chiude il suo quintetto con l’ala piccola che cercava pescando il campione Ncaa Ochai Agbaji alla #14.

E alla #9? C’era San Antonio che pesca per tre volte al primo giro: la prima volta puntando sulla versatilità di Jeremy Sochan, la seconda alla #20 trovando in Malaki Branham l’uomo giusto per rimpolpare un reparto guardie che sta per essere scosso dalla mosse di mercato. Alla #25 scelgono un progetto come la guardia di Notre Dame Blake Wesley, un chiaro indizio che Lonnie Walker non sarà rinnovato in estate.

Fuori dalla Lottery arrivano le prime sorprese: il grande deluso di questo Draft prende il nome di AJ Griffin, scelto alla #16 da Atlanta che continua ad accumulare two-way in ala da mettere vicino a Trae Young. Chicago sceglie di andare su un progetto con la #18 e seleziona Dalen Terry da Arizona. Memphis sale alla #19, cedendo a Minnesota #22 e #29 (che poi finirà a Houston in cambio della #26) per prendere il 3&D da Wake Forest Jake LaRavia. I Grizzlies inoltre cedono DeAnthony Melton a Philadelphia in cambio della #23, scelta con cui prendono David Roddy da Colorado State sorprendendo tutti.

Denver torna a casa con una scelta sicura e un progetto: la prima è Christian Braun da Kansas, scelto alla #21, che porterà cazzimma, atletismo e tiro da tre punti. Alla #30 si punta sul potenziale inesploso di Peyton Watson di UCLA. Milwaukee punta sul talento difensivo del G-Leaguers Marjon Beauchamp alla #24 mentre Minnesota compra e vende scelte. I Wolves tornano a casa con Walker Kessler alla #22, un centro con potenziale da tiratore da affiancare ad un Karl Anthony Towns che vuole giocare sempre più da esterno, e Wendell Moore alla #26 con Duke che esce con quattro giocatori scelti al 1° giro (Mark Williams alla #15 a Charlotte). L’ultima a farlo? Sempre Duke nel 1999. Ma soprattutto Minnesota completa la tripletta italiana, scegliendo alla 50 Matteo Spagnolo.

Infine Miami e Golden State guardano al futuro. Gli Heat, alla #27, vanno sul serbo Nikola Jovic, talento cristallino con un fisico da costruire. Golden State dal canto suo sa che i titoli si vincono azzeccando i role player. Patrick Baldwin alla #28 sembra un affare perché difficilmente si può dire di no a uno scorer di 208 cm a questo punto del Draft.

Per I fan del college basketball, diversi nostri beniamini sono stati scelti al secondo giro: i Pacers hanno selezionato Andrew Nembhard di Gonzaga alla #31, mentre Jaylin Williams di Arkansas si accasa ad Oklahoma City alla #34. Anche i ragazzi dal Michigan vengono scelti con Caleb Houstan alla #32 ad Orlando, Moussa Diabaté alla #43 dai Clippers mentre il loro rivale Max Christie addirittura alla #35 dai Lakers. Kennedy Chandler rimane a casa, a Memphis, alla #38, mentre un nome da primo giro come EJ Liddell ha dovuto attendere la #41 per essere scelto da New Orleans.

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