Home 9 Non categorizzato 9 East – La solidità di Michigan, Alabama trema ed esce

East – La solidità di Michigan, Alabama trema ed esce

BasketballNcaa - UCLA
Autore: Redazione BasketballNcaa
Data: 29 Mar, 2021

Michigan domina Florida State e così non ci sono squadre dell’Acc alle Elite Eight per la quarta volta nella storia del torneo. I Wolverines martedì proveranno a centrare la terza Final Four degli ultimi nove anni contro una sorprendente UCLA che, al supplementare, ha la meglio di un’imprecisa Alabama.

#1 Michigan – #4 Florida State 76 – 58

#11 UCLA – #2 Alabama 88 – 78 (OT)

Alabama con la mano tremante, UCLA balla ancora

Era dal 2011 che una squadra proveniente dalle First Four non arrivava alle Elite Eight. Allora fu VCU, stavolta a riuscirci è UCLA che fa fuori Alabama, una delle ultime favorite rimaste, al termine di una partita tiratissima finita col botto. Avevamo detto che le possibilità di upset di UCLA si basavano sulla giornata storta al tiro dei Crimson Tide. Detto fatto, non solo Alabama ha tirato 7/28 da tre, di cui molte triple aperte o ben costruite, ma ci ha aggiunto anche un’imprecisione mai vista ai liberi (11/25 tra cui un 1/4 di Jones negli ultimi trenta secondi). Nonostante questo, la squadra di Nate Oats ha trovato armi per rimanere in partita fino agli ultimi secondi, fino a quando gli arbitri hanno deciso di avere due misure diverse per due falli molto simili.

Errori arbitrali a parte, i Crimson Tide sono poi riusciti ad acciuffare altri cinque minuti di vita con la tripla di Alex Reese (clutch per la terza partita di fila nel torneo) che ha forzato l’overtime, ma nel supplementare si è vista la maturità di una squadra abituata a giocare nel modo migliore le gare punto a punto (11-3 il record di UCLA in partite decise entro i 5 punti di scarto o all’overtime). Jaime Jaquez Jr ha blindato la partita con cinque punti consecutivi, tra cui una tripla in step back fuori equilibrio a un minuto dalla sirena che ha messo il punto esclamativo su una grandissima prestazione di UCLA.

Tutti i giocatori dei Bruins hanno dato il loro contributo: Tyger Campbell, all’inizio, con due sfondamenti presi nei primi quaranta secondi su Herbert Jones, leader di Alabama (panchinato subito), Johnny Juzang che ha concentrato 11 dei suoi 13 punti ad inizio gara per tenere a galla UCLA nel miglior momento di Alabama, fino ad arrivare alle tre triple dal palleggio, di cui una con il libero aggiuntivo, di Jules Bernard che hanno fatto scappare UCLA all’intervallo con un vantaggio di 11 punti. Per la prima volta in stagione, Alabama ha capito come ci si sente ad esser seppelliti da una grandine di triple.

Nel secondo tempo si è risvegliato John Petty (14 dei 16 punti nella seconda frazione) e, con un Juzang limitato dai falli, UCLA ha faticato da morire a mantenere il vantaggio, ma ci ha provato con Cody Riley e una serie di rimbalzi offensivi. Alabama si è sempre più affidata a Jahvon Quinerly ma ha avuto troppo poco da Herbert Jones, senior dalla mano tremante ai liberi (2/7), alla fine decisivi per la sconfitta. Primo giro per coach Mick Cronin alle Elite Eight ma ora i Bruins puntano alle Final Four dove non arrivano dal 2008 quando c’era una discreta coppia formata da Russell Westbrook e Kevin Love.

“Great defense effort”, ed anche FSU va al tappeto

Sono le parole ripetute da coach Juwan Howard, come fossero un mantra, all’intervallo e nel post partita. Ed è stata proprio la difesa a far pendere la gara dalla parte di Michigan che ha così superato una stremata Florida State arrivata con poche energie e ancor meno idee nella seconda parte della ripresa. Non è bastata la notizia che Isaiah Livers non recupererà dall’infortunio per scalfire la solidità dei Wolverines che, proprio come successo contro LSU, hanno trovato un giocatore alternativo da cavalcare: Brandon Johns Jr è stato il miglior marcatore della squadra con 14 punti (4.5 la sua media in stagione) e ha portato la consueta difesa con due rubate. Una è questa

Non solo la difesa, che ha costretto FSU a 10 perse nel primo tempo, ma Michigan è stata capace di vincere adattandosi all’avversario. Infatti, con sole 3 triple segnate su 11 tentate (2/2 per Chaundee Brown), i Wolverines hanno fatto male soprattutto in area. Con tante penetrazioni al ferro (spesso lasciato scoperto) dopo un ottimo movimento della palla, e grazie agli 11 rimbalzi offensivi dai quali sono arrivati 20 punti da seconda opportunità. Il resto l’ha fatto il solito contributo di Hunter Dickinson (14+8+2 stoppate) e Franz Wagner (13+10+5 assist) che hanno confezionato l’azione più bella di una gara non proprio spettacolare

Per vincere questa gara a Florida State sarebbero servite prestazioni di assoluto livello da MJ Walker, Scottie Barnes e dagli altri esterni, e invece così non è stato. Imbrigliati dalla difesa avversaria, Walker, Polite, Gray e Barnes (44.9 punti di media) hanno combinato 35 punti, dei quali 23 nel secondo tempo quando oramai Michigan era già troppo lontana. Frutto di questa debacle, le ancora scarse percentuali dall’arco della squadra: 5/20 (dopo un primo tempo da 0/7).

Molto deludenti i Seminoles su entrambi i lati del campo ma c’è comunque una buona base da cui ripartire, visto che a parte Walker e probabilmente Barnes, puntando soprattutto sul centro serbo Balsa Koprivica (7+3). Per quanto riguarda Michigan, Howard a fine partita ha detto che “è giusto celebrare la vittoria, ma già da domani pensiamo alla prossima sfida”. I Wolverines hanno un solo obiettivo: ritornare alla Final Four, che sarebbe la loro terza in 9 anni.

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