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East – Abilene Christian pazzesca, Bama fatica

BasketballNcaa - Abilene Christian
Autore: Giovanni Bocciero
Data: 21 Mar, 2021

Iona e UNC Greensboro ci hanno provato e ci sono andate vicino, ma è stata Abilene Christian a regalare all’East Regional la sua Cinderella: battuta #3 Texas al cardiopalma. Anche Maryland e UCLA hanno sovvertito il pronostico, anche se non sono veri e propri upset. Sopravvivono quindi Alabama e Florida State, mentre Colorado si è abbattuta come una furia su Georgetown. Scorre via liscio l’esordio per Michigan e LSU che hanno fatto fuori rispettivamente Texas Southern e St. Bonaventure.

#1 Michigan – #16 Texas Southern 82-66
#2 Alabama – #15 Iona 68-55
#14 Abilene Christian – #3 Texas 53-52
#4 Florida State – #13 UNC Greensboro 64-54
#5 Colorado – #12 Georgetown 96-73
#11 UCLA – #6 BYU 73-62
#10 Maryland – #7 UConn 63-54
#8 LSU – #9 St. Bonaventure 76-61

Abilene Christian, l’upset nel derby

Non dite che non ve lo avevamo detto. Abilene Christian era LA squadra di culto da seguire e ci ha dato ragione, piazzando un upset clamoroso nel derby contro Texas, molto tirato in cui le difese l’hanno fatta da padrone. In ogni storia di Marzo che si rispetti, c’è sempre un finale clamoroso. Dopo essersi fatti rimontare 4 punti ad 1.20 dalla fine (con la tripla del sorpasso di Andrew Jones), Joe Pleasant, il peggior tiratore di liberi della squadra con 59.8%, ha fatto 2/2 dalla lunetta praticamente a tempo scaduto, consegnando ad Abilene la prima vittoria della sua storia al Torneo.

La partita è stata intensa anche se non spettacolare, con Texas che non si è mai riuscita a scrollare di dosso i Wildcats. Una tonnellata di palle perse per i Longhorns (23 alla fine, massimo stagionale), vero marchio di fabbrica della difesa di coach Joe Golding, che non si sono tramutate in punti in transizione perché Abilene ha preferito attaccare con pazienza a difesa schierata, schiantandosi il più delle volte contro il muro eretto da Texas. Troppi rimbalzi offensivi concessi dai Longhorns (18), una gestione delle rotazioni rivedibili (Greg Brown solo sei minuti) e quinta sconfitta consecutiva al torneo per Texas. La panchina di Shaka Smart torna a scaldarsi.

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L’espressione di Amanda Golding, ex alunna di Texas e moglie del coach di ACU Joe Golding, prima dei tiri liberi finali

Alabama e Florida State, che fatica

Ringraziamo UNC Greensboro e Iona per le due fantastiche partite che ci hanno regalato. Nessuno li aveva inseriti tra gli Upset Alert, eppure hanno fatto faticare Florida State e Alabama come poche squadre sono riuscite a fare in stagione. UNCG, più bassa e leggera dei Noles, ha provato a limitare la fisicità degli avversari alternando la difesa a uomo a quella a zona, ma sono rimasti aggrappati al match grazie all’attacco. Quando si sono accesi gli esterni Isaiah Miller (17 punti) e Keyshaun Langley (16) è sembrato quasi che UNCG potesse vincere. FSU ha passato il turno senza segnare da tre (0/9), accontentandosi di controllare l’area dove ha segnato oltre 40 punti (la coppia Gray-Koprivica ha combinato 30 punti e 16 rimbalzi). Poco appariscente il prospetto Scottie Barnes (4 punti ma 5 perse).

I Tide, invece, hanno sofferto da morire l’atletismo di Iona, capace di bloccare le penetrazioni degli esterni di Bama e chiudere l’area con stoppate pazzesche (8 alla fine). Coach Nate Oats non ha potuto neanche contare sulla solita grandine di triple (5/16 dall’arco, mai così poche in stagione) e si è, quindi, affidato ad Herb Jones, stellare come al solito con i suoi 20 punti, e alla panchina: Alex Reese ha spaccato la partita con la sua seconda tripla, mentre Jahvon Quinerly (11 punti per lui) l’ha chiusa. Bentornato comunque a coach Pitino.

Bouknight e Haarms, dove siete?

Crollano #6 BYU e #7 UConn, Il motivo? I loro leader non si sono praticamente visti. James Bouknight, atteso da molti, è stato mangiato dagli esterni della difesa di Maryland, trascinata dai 23 punti di Ayala in attacco. 15 punti con 6/16 al tiro, 2/6 ai liberi e 3 perse per il faro degli Huskies, probabilmente alla sua ultima partita collegiale, insufficiente anche se nel finale si è inventato giocate pazzesche come questa.

Forse il ciuffo è finito davanti agli occhi, ma la difesa sul pick&roll di Matt Haarms è stata rivedibile: ha lasciato spazi giganteschi al palleggio arresto e tiro di un fantastico Johnny Juzang (27 punti, 10/16 dal campo) e si è fatto sempre battere in velocità da Jules Bernard, 16 punti. Una brutta fine per lui.

Michigan in scioltezza, Colorado da record

Normale amministrazione per #1 Michigan che, ancor priva di Isaiah Livers per infortunio, ha archiviato la pratica Texas Southern. L’attacco dei Wolverines è stato un moto perpetuo, riuscendo anche a superare le iniziali difficoltà create dalla zona dei Tigers che ha impedito che la palla arrivasse con facilità in post ad Hunter Dickinson (16 punti con 6/7 dal campo). Michigan incontrerà al secondo turno una LSU che, dopo un inizio in cui ha fatto a gara con St Bonaventure a chi scheggiava più il ferro, ha messo la freccia trascinata da un Cam Thomas in versione sparatutto come al solito (27 punti, 8/17 dal campo, 2/7 da tre).

Colorado, invece, ha fatto la gara dei record: 11/16 da tre è il massimo mai segnato da una squadra della Pac 12 al torneo: le cinque triple di D’Shawn Schwartz e Jabari Walker (che partita la sua) sono record scolastico alla March Madness e l’immenso McKinley Wright è diventato il Buffaloes con più assist (13, con 12 punti) in una singola partita del torneo. Prestazione fantastica contro Georgetown.

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