I compagni di squadra Jalen Suggs e Drew Timme, il fenomeno Luka Garza e il contender Ayo Dosunmu, I più migliorati, le delusioni. È arrivato il momento della stagione di dare i premi, li hanno assegnati quasi tutte le Conference, pensavate che ci saremmo sottratti al compito? Manco per niente. Ecco qui.
Player of the Year
- Luka Garza (Iowa) – Il premio più scontato dell’anno. Sarebbe stato bello fare i fighi, andare controcorrente assegnando il premio a qualcun altro. Ma non avrebbe avuto senso. Semplicemente il più forte e costante.
- Jared Butler (Baylor) – Secondo posto perché non è stato costante come Garza. Ma i suoi lampi sono stati abbaglianti. A tratti immarcabile.
- Drew Timme (Gonzaga) – Numeri alla mano, il lungo degli Zags è stato il più efficace in un attacco già stellare e pieno di talento.
Freshman of the Year
- Cade Cunningham (Oklahoma State) – In tutti i momenti in cui ha deciso di fare la star, è stato LA star. Della squadra e della Ncaa.
- Jalen Suggs (Gonzaga) – Talento, potenziale e quel senso di sapere già “controllare” il gioco. Con in più qualche giocata spettacolare.
- Hunter Dickinson (Michigan) – La vera sorpresa della stagione, un lungo mancino vecchio stampo, roccioso e costante sotto canestro.
Sesto uomo
- Matthew Mayer (Baylor) – Capelli da pazzo, scelte di tiro a volte scriteriate ma anche furore agonistico e tantissimo talento. Un lusso.
- Andre Curbelo (Illinois) – Nel finale di stagione è decollato e con lui la squadra. Giochi di prestigio con la palla, non solo assist.
- JD Notae (Arkansas) – Entra in campo e sono subito, punti a referto e intensità. In più è diabolico sulle linee di passaggio.
Most Improved Player
- Ayo Dosunmu (Illinois) – Un premio doveva vincerlo (e Garza aveva blindato il POY). Sembra il padre di quello dell’anno scorso.
- Quentin Grimes (Houston) – Un giocatore perso a Kansas e rinato a Houston. Adesso non è solo tiro. E in più ha una discreta clutchness.
- EJ Liddell (Ohio State) – Lungo? Guardia? Ala piccola? Uno dei giocatori più versatili del college. E anche più determinanti.
Defensive Player of the Year
- Franz Wagner (Michigan) – Terzo realizzatore di un top team e per questo sottovalutato in difesa, dove per letture e fisico copre 5 posizioni.
- Mark Vital (Baylor) – Quasi unico per l’intensità con cui gioca. Un mastino che non si ferma mai. Avere lui in campo è come giocare in 6 vs 5.
- Herbert Jones (Alabama) – Sei una PG e ti trovi 1-vs-1 contro Jones convinto di batterlo? Sappi che la tua palla probabilmente finirà in tribuna.
Coach of the Year
- Mark Few (Gonzaga) – Stagione regolare da 26 vittorie e zero sconfitte. Coronamento di anni di dominio. La squadra più costante degli ultimi 10 anni.
- Isaac Brown (Wichita State) – Chiamato ad allenare sulle macerie di un programma distrutto. Ma ha vinto la AAC davanti a Houston. Chapeau.
- Juwan Howard (Michigan) – I Wolverines erano dati undicesimi nella Big Ten dietro a Minnesota o Indiana. Coach Howard sta ancora ridendo.
Allenatore delusione
- Bobby Hurley (Arizona State) – Ok gli infortuni, ma non è possibile sprecare tutto quel talento giocando una specie di run & gun senza costrutto.
- Richard Pitino (Minnesota) – La squadra è partita benissimo, ma ha chiuso con un record di 4-13. Lo salva giusto l’alibi infortuni.
- Penny Hardaway (Memphis) – Voto alto alla capacità di recruiting, basso a quella di creazione di gioco. Questa frase è la stessa da 3 anni.
Squadra delusione
- Kentucky – Record 9-15 in stagion, stavolta è rimasta anni luce da fare quel salto che UK di solito compie a febbraio. Ed è boom di vendite di defibrillatori nella Big Blue Nation.
- Duke – La speranza è che recuperi dignità in post season. La stagione è stata pessima viste le aspettative. Non sempre i freshmen sono pronti.
- Arizona State – Quartultimi nella Pac-12, conference che non è la Big Ten. Da anni (troppi) squadra simbolo dell’incostanza.
Giocatore delusione
- Olivier Sarr (Kentucky) – Finito nel marasma che sono stati i Wildcats quest’anno. Peccato perché i mezzi sono lì da vedere.
- Nate Reuvers (Wisconsin) – Doveva essere l’anno di Wisconsin e in particolare il suo anno. C’è chi sosteneva fosse da Nba. Sì, ciao core.
- Sam Hauser (Virginia) – Attesissimo transfer, per molti candidato a POY della ACC. A tratti invece è sembrato perso (e con lui la squadra).