Con la partenza di Caitlin Clark, Angel Reese e Cameron Brink, il ritiro di una coach storica come Tara Van DerVeer e il riallineamento delle conference, la parola che meglio rappresenta la stagione 2024-25 del college basket al femminile è “cambiamento”: nuove protagoniste, nuove squadre da tenere d’occhio e soprattutto nuove rivalità. Scopriamo insieme le storie più interessanti con un occhio anche alle nostre ragazze.
South Carolina: la costante
Se in tutto questo cambiamento è possibile trovare una costante, questa è South Carolina. Le Gamecocks sono infatti anche quest’anno la squadra da battere e puntano alle Final Four. La vera domanda è quindi chi le raggiungerà a Tampa, sede delle fasi finali del Torneo femminile. Dopo aver letteralmente dominato la scorsa stagione con 38 vittorie e 0 sconfitte, quest’anno coach Dawn Staley potrà nuovamente contare sul nucleo portante dello scorso anno (fatta eccezione per Kamilla Cardoso). A partire da MiLaysia Fulwiley che lo scorso anno, partendo dalla panchina, ha sicuramente catturato l’attenzione tanto da essere una delle giocatrici in lizza per il premio di Freshman of the Year. A rinforzare gruppo, è arrivata anche Joyce Edward, la #2 della recruiting class.

MiLaysia Fulwiley – South Carolina
Le contendenti
Se la stagione di UConn non sarà funestata dagli infortuni – come è successo lo scorso anno – le Huskies sono sicuramente una delle squadre che può ambire alle Final Four e al titolo. Oltre a Bueckers e Fudd, coach Auriemma potrà contare anche su un’altra stella, Sarah Strong numero uno della recruiting class. Vedremo il potenziale di UConn già dall’attesissimo match contro USC in programma a Los Angeles il 21 dicembre.
Situazione più delicata per LSU che, dopo l’addio di Angel Reese e il trasferimento di Hailey Van Lith a TCU, si trova a dover colmare due vuoti pesanti. Coach Kim Mulkey si affiderà alle due rivelazioni della scorsa stagione, Mikaylah Williams – vincitrice del premio come Freshman of the Year della SEC e spesso preferita a Van Lith nelle rotazioni – e Flau’Jae Jhonson – guardia carismatica che si divide con successo tra il campo da basket e il mondo del rap.
Texas e USC sono altri due nomi da tenere d’occhio per la fase finale. Le californiane puntano tutto su JuJu Watkins che, arrivata a Los Angeles come prima della recruiting class del 2023, ha decisamente mantenuto le promesse terminando la stagione con una media di 27.1 punti, seconda solo a Caitlin Clark. E non sarà da sola. Coach Lindsay Gottlieb e il suo staff hanno infatti reclutato le due migliori transfer in circolazione: Kiki Iriafen da Stanford e Talia von Oelhoffen da Oregon State.
Texas punterà nuovamente sul suo collaudato backcourt composto da Rori Harmon (14.1 punti, 7.8 assist) e Madison Booker (16.5 punti).

Flau’Jae Jhonson – LSU
Player of the Year
Dopo due stagioni dominate da Caitlin Clark, Bueckers farà di tutto per riottenere il titolo di Player of the Year che l’aveva consacrata nella sua stagione da freshman. Ma attenzione: la concorrenza è agguerritissima. Oltre a JuJu Watkins, incoronata come Freshman of the Year della scorsa stagione, in lizza ci sono anche Hanna Hidalgo di Notre Dame e soprattutto Milasya Fulwiley di South Carolina.
La non conference season sarà un’ottima occasione per vedere le varie contendenti all’opera: oltre allo scontro contro Bueckers, Watkins è attesissima anche nel duello contro Hidalgo nel match del 23 novembre che vedrà USC scendere in campo contro Notre Dame.
Fulwiley sarà subito chiamata ad una grande prova il 10 novembre, quando le Gamecocks affronteranno NC State, nella riedizione della semifinale dello scorso anno. Senza Kamilla Cardoso, sarà Fulwiley a dover ricoprire il ruolo da leader e a gestire i palloni importanti.
Il valzer delle conference
Con l’arrivo di USC e UCLA, Los Angeles è diventata una città-crocevia per la Big Ten. E visto che entrambe le formazioni sono state inserite nelle Top 5 del ranking di questa stagione – rispettivamente al terzo e quarto posto – la Big Ten si preannuncia una conference molto competitiva.
Tuttavia la SEC, con South Carolina, LSU e Texas rimane la conference più dominante, arricchita anche dall’arrivo di Oklahoma, regina della regular season della Big 12.
E che dire della ACC? Con Notre Dame (sesta del ranking) e NC State (una delle quattro finaliste dello scorso anno) si prospetta come una delle conference più interessanti.
Le azzurre
Le stelline della nostra nazionale U20 Eleonora Villa e Vittoria Blasigh si apprestano ad iniziare il loro secondo anno negli States. E lo fanno dopo aver concluso la loro stagione da freshman in crescendo.
Eleonora, dopo l’infortunio di Charlisse Leger Walker – giocatrice All-American e star di Washington State – ha visto raddoppiare i suoi minuti in campo e, nonostante il ruolo di play non fosse propriamente il suo, è sempre andata in doppia cifra. Quest’anno, riprenderà proprio da questa fiducia datale dal suo coach e compagne.

Eleonora Villa vs Cameron Brink
Vittoria, con la maglia di USF, è stata invece nominata per ben 6 volte matricola della settimana e ha vinto anche il premio come Freshman of the Year della ACC. Lo scorso anno ha chiuso con una buona media di 13.5 punti a partita e 34% da tre, ma ciò su cui dovrà lavorare è soprattutto la costanza.
Ultimo anno in USA a Eastern Kentucky per Alice Recanati. Partita da titolare in tutte le gare, lo scorso anno non solo ha superato quota 1.000 punti ma è anche diventata la leader in assist del programma (541 in quattro stagioni).
A loro si aggiungono poi le due senior Silvia Nativi (passata da Louisiana Tech a Northern Colorado) e Chiara Grattini (Tulane), le junior Clara Rosini (McNeese State), Anna Rescifina (American) e Promise Keshy (Stetson) e la sophomore Laura Toffali.