europei in ncaa
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 5 Nov, 2019

In una pallacanestro universitaria sempre più globale, è ormai molto facile incontrare giocatori europei importanti nella NCAA. Abbiamo stilato una Top 30 dei giocatori europei più interessanti (qui una lista completa) nella stagione che è alle porte, per impatto attuale o per futuribilità, ma guardando di più al primo dei due aspetti.

Il criterio che abbiamo scelto di seguire è quello dell’eleggibilità per una nazionale del Vecchio Continente, quindi ci sono anche dei nomi che di europeo non hanno nulla, se ragioniamo in termini di scuola cestistica (Mannion, Rakočević, Enoch).

 

1. Niccolò Mannion

PG ⋅ 6-3 ⋅ Freshman ⋅ ARIZONA

Possibile one-and-done, Nico è uno degli esordienti più attesi di quest’anno e sarà il floor general di una squadra che vuole cancellare i brutti ricordi (anche extracestistici) degli ultimi tempi. Ha doti realizzative di prim’ordine e capacità indubbie come creatore di gioco, sia alzando i ritmi che contro la difesa schierata. Ci sono dubbi (legittimi) sull’impatto con la fisicità delle high-major, ma il suo mix di QI e doti atletiche (veloce, esplode verticalmente come pochi) dovrebbe permettergli di superare questo scoglio nel corso dell’anno.

 

2. Killian Tillie

PF ⋅ 6-10 ⋅ Senior ⋅ GONZAGA

Non solo uno dei migliori europei in NCAA, ma anche uno dei giocatori che sposta di più in assoluto nel suo ruolo, se in forma. Ed è un bel “se”, viste le disavventure varie che ha patito sul piano fisico e che, adesso, lo estromettono dal parquet (ancora non si sa quando tornerà). Tecnica da leccarsi i baffi, range di tiro da lungo moderno, è molto versatile su entrambi i lati del campo. Sebbene sia meno esplosivo di altri lunghi di livello top, non per questo è da bollare come scarsamente atletico. Con lui, gli Zags hanno tutto un altro volto.

 

3. Neemias Queta

C ⋅ 7-0 ⋅ Sophomore ⋅ UTAH STATE

Fondamentalmente, è sbucato fuori dal nulla (11.8 punti, 8.9 rimbalzi, 2.4 stoppate) per rivelarsi uno dei due pilastri che sorreggono lo splendido impianto di gioco degli Aggies. Atletico e mobile, il portoghese è un rim protector dei più efficaci e il suo dominio in area si estende alla voce rimbalzi. In attacco, la sua presenza nel pitturato attira raddoppi che punisce sapientemente grazie a buone abilità di passaggio e ha un repertorio offensivo con margini di crescita interessantissimi. Un solo dubbio: quando tornerà in campo?

 

4. Davide Moretti

PG ⋅ 6-2 ⋅ Junior ⋅ TEXAS TECH

L’anno scorso ha raggiunto traguardi inauditi per un italiano sia a livello di squadra (una finale da protagonista) che individuale. Fra un tiro da tre mortifero (45.9%) e una precisione con pochi eguali ai liberi (92.4%), il Moro ha infatti raggiunto livelli di efficienza offensiva da lustrarsi gli occhi, abbinando il tutto a una difesa cresciuta in maniera esponenziale. Ora sarà il leader principale dei Red Raiders, squadra giovanissima, in ricostruzione, ma come sempre piena di talento e con un manico d’eccezione, quello di coach Chris Beard.

 

5. Jón Axel Guðmundsson

PG ⋅ 6-5 ⋅ Senior ⋅ DAVIDSON

Di guardie come questa, europee o meno, non se ne vedono tantissime in giro. Col piglio combattivo di chi non si risparmia mai, l’islandese è la quintessenza del tuttofare (16.9 punti, 7.3 rimbalzi, 4.8 assist), una point guard che sa migliorare i propri compagni ma anche cavarli d’impaccio con le sue doti realizzative, quando le cose si fanno complicate in attacco. Per cercare il pelo nell’uovo, si possono citare le sue percentuali dall’arco in discesa, ma nulla impedisce di pensare che quest’anno possa ritornare ad attestarsi intorno al 40% da tre.

 

6. Filip Petrušev

C ⋅ 6-11 ⋅ Sophomore ⋅ GONZAGA

Dopo gli ottimi segnali mandati da esordiente – anche al cospetto di belle squadrette come Duke – il serbo è ora pronto a un ruolo da titolare. Lungo con taglia perfetta per il suo ruolo, con ottimi fondamentali e chiara intelligenza cestistica, ha doppia dimensione offensiva (anche se quella interna è nettamente più esplorata) e sa come mettersi al servizio della squadra (ha doti di passaggio da non sottovalutare). Non molto esplosivo o verticale, sta comunque migliorando progressivamente sul piano fisico da quando è negli USA.

 

7. Nick Rakočević

C ⋅ 6-11 ⋅ Senior ⋅ USC

Serbo d’origine ma cresciuto negli Stati Uniti, il lungo dei Trojans ha compiuto bei passi in avanti l’anno scorso (14.7 punti, 9.3 rimbalzi) ed è considerato oggi fra i migliori della Pac-12. Giocatore dal QI alto e con bella visione di gioco, è una macchina da doppia-doppia (15 in 33 gare disputate) e ha una buona tecnica, ben visibile nel suo gioco in post basso. Ha limato il numero di falli commessi ed è migliorato ai liberi (cosa importante, visto che strappa tanti viaggi in lunetta) ma, per imporsi ai livelli più alti, è necessario che non si fermi qui.

 

8. Ömer Yurtseven

C ⋅ 7-0 ⋅ Junior ⋅ GEORGETOWN

Fermo l’anno scorso per le regole sui transfer, l’ex NC State torna in campo per rivestire un ruolo da titolare. Il potenziale per imporsi nella Big East non manca di certo: presenza di alta qualità nell’area avversaria, aveva mandato ottimi segnali nel tiro dalla distanza (Pat Ewing però ha dato ad intendere che punterà soprattutto sulla sua dimensione interna). Il turco ha speso l’anno di ponte obbligato per lavorare sul fisico e potrebbe essere il tassello giusto per consentire agli Hoyas un salto di qualità importante in una conference equilibratissima.

 

9. Matt Haarms

C ⋅ 7-3 ⋅ Junior ⋅ PURDUE

Il gigante dei Boilermakers ha fatto vedere buone cose l’anno scorso dopo un inizio titubante (9.4 punti, 5.4 rimbalzi, 2.1 stoppate). Questa, per lui, dovrà essere l’annata della definitiva consacrazione. L’olandese dal capello ribelle dispone di una taglia esagerata che ne fa una presenza unica in area, sia in attacco (79.6% al ferro) che in difesa (13° in D-I per Blk% pur in un’annata meno performante della precedente). A ciò aggiungete un tiro da tre che si sta facendo pian piano più solido. Se trova continuità di rendimento, si salvi chi può.

 

10. Franz Wagner

SF ⋅ 6-8 ⋅ Freshman ⋅ MICHIGAN

Volto nuovo attesissimo, ma ci sarà da aspettare un poco per vederlo in campo: il fratellino di Moritz ha infatti subito una frattura al polso destro e tornerà sul parquet fra fine novembre e inizio dicembre. Matricola anomala, in quanto ha già fatto esperienza con l’Alba Berlino, il tedesco è un esterno moderno che fa gola agli scout NBA. Dotato di taglia eccellente per il ruolo, ha buoni fondamentali, range di tiro e un atletismo che sembra proprio già adatto per un contesto affatto morbido come quello della Big Ten.

 

11. Giorgi Bezhanishvili

PF ⋅ 6-9 ⋅ Sophomore ⋅ ILLINOIS

Sorpresona della scorsa stagione (12.5 punti, 5.2 rimbalzi), è atteso a un ulteriore salto di qualità in una squadra con le carte in regola per scalare posizioni nella Big Ten. La presenza di Kofi Cockburn gli consentirà di alternarsi fra il ruolo di 5 e quello di 4. Offensivamente, ha già dato bella mostra di sé intorno al canestro e il lavoro compiuto in offseason lascia supporre un’evoluzione prossima nel range di tiro. Le pecche su cui lavorare sono altrove: difesa in primis, da vari punti di vista, poi un maggior impatto a rimbalzo non guasterebbe.

 

12. Rapolas Ivanauskas

PF ⋅ 6-10 ⋅ Junior ⋅ COLGATE

Pedina fondamentale di una mid-major terribile (e capace di tornare alla March Madness), il lituano si è messo alle spalle i guai fisici che lo avevano tenuto quasi del tutto fermo per due anni, rivelandosi come uno dei migliori lunghi europei in NCAA (15.9 punti, 7.8 rimbalzi, 1.6 assist). Nella Patriot League è incontenibile nella sua doppia dimensione offensiva, fra un gioco interno di qualità e uno esterno caratterizzato da un jumper pericolosissimo. Può tranquillamente fare doppietta come POY della conference.

 

13. Sandro Mamukelashvili

PF ⋅ 6-11 ⋅ Junior ⋅ SETON HALL

Ha giocato pochissimo da freshman mentre poi, da sophomore, si è dovuto sacrificare in un ruolo non suo. L’ex Biella è però ora affiancato da un bel rim protector come Obiagu e potrà giocare da 4 “fuori” (e se necessario, persino da 3), dimensione molto più naturale per lui. Migliorato a livello di fisicità, il georgiano ha dimostrato di essere un rimbalzista valido e, in attacco, ha le carte giuste per sfoggiare le sue abilità perimetrali sia come tiratore che come elemento in grado di puntare il canestro mettendo palla a terra.

 

14. Oscar da Silva

SF ⋅ 6-9 ⋅ Junior ⋅ STANFORD

Il tedesco ha visto crescere i propri numeri nella stagione passata (9.5 punti, 6.0 rimbalzi, 1.8 assist) e sarà un punto di riferimento ancor maggiore quest’anno. Capace di coprire i ruoli di 3 e di 4 (persino da 5 in assetti extra small), è un vero all-around che mette il suo alto QI al servizio della squadra. Ha un tiro migliore di quanto suggerito dalle percentuali della scorsa annata (25.7% da tre) ed è chiamato a risalire immediatamente la china in questo senso.

(P.S. A Stanford, occhio anche al lituano Lukas Kišūnas, lungo abile in post basso e il cui ruolo crescerà esponenzialmente).

 

15. Santiago Aldama

PF ⋅ 6-11 ⋅ Freshman ⋅ LOYOLA (MD)

Autentico colpaccio di recruiting: in una conference come la Patriot League, dal livello in bilico fra il medio e il medio-basso, una matricola del genere è oro colato. MVP degli ultimi Europei U18 (18.0 punti, 7.6 rimbalzi, 2.3 stoppate), lo spagnolo è un lungo che sa incidere in una molteplicità di aspetti. Fisico longilineo (e da rinforzare un po’), ha leve lunghissime che gli permettono di salire facilmente al ferro, è agile più che abbastanza per correre bene il campo, ha un gioco fronte a canestro sviluppato e capacità di colpire da lontano.

 

16. Steven Enoch

PF ⋅ 6-10 ⋅ Senior ⋅ LOUISVILLE

Il meno europeo di tutti nella lista, dato che l’unica cosa che lo lega al Vecchio Continente è un passaporto generosamente offerto dalla federazione armena. Il lungo partirà dalla panca dei Cards per portare energia e atletismo, ma può finire per ritagliarsi un ruolo da starter. Grosso fattore a rimbalzo (8° per DR% e 15° per OR% nella ACC), è ancora un giocatore volubile e che può cacciarsi nei guai per situazione falli. Il potenziale c’è tutto però, anche perché in attacco è bravo ad alternare dimensione interna ed esterna (35.9% da tre).

 

17. Luka Brajković

PF ⋅ 6-10 ⋅ Sophomore ⋅ DAVIDSON

Dopo l’impatto alquanto sorprendente avuto da matricola (11.1 punti, 6.0 rimbalzi, 1.4 assist, 1.1 stoppate), l’austriaco di origini balcaniche è chiamato a confermarsi in una squadra che punta in alto quest’anno. Lungo con doti tecniche squisite e una fisicità in crescita, ha una visione di gioco che fra le varie cose gli consente di smazzare assist non banali. Le sue abilità in post basso si sposano con un range di tiro molto interessante (35.7% da tre) che coach Bob McKillop vuol vedere più esplorato in questa stagione.

 

18. Yves Pons

SF ⋅ 6-6 ⋅ Junior ⋅ TENNESSEE

Atleta devastante, dedito al lavoro sporco: il transalpino è già un fattore ad alto livello dal punto di vista difensivo, vista la capacità di prendere in consegna – verrebbe da dire, senza sforzo alcuno – giocatori diversissimi sia per taglia che per caratteristiche tecniche. Il suo apporto a rimbalzo, unito alla sua dinamicità, lo rende utile nel tenere ritmi elevati. La parte offensiva è ancora carente ma sta lavorando sul suo tiro: se i frutti dovessero cominciare a farsi vedere, il suo impatto potrebbe diventare quello di un giocatore di punta vero e proprio.

 

19. Joël Ayayi

SG ⋅ 6-5 ⋅ Sophomore ⋅ GONZAGA

Fin qui ha fatto tanta panchina ma il momento per farsi vedere sembra proprio arrivato. Con Ravet per ora assente, sarà lui il primo a uscire dalla panchina per sostituire le due guardie titolari (Woolridge e Gilder). In grado di dividersi fra gli slot di 1 e di 2, il francese ha doti carismatiche acute, essendo stato il go-to guy delle Nazionali under in tante occasioni. Agile e con un ventaglio ampio di soluzioni verso l’interno, l’affidabilità dall’arco resta un punto da risolvere insieme a quello di uno sviluppo fisico che gli consenta di reggere l’urto con la D-I.

 

20. Tristan Enaruna

SF ⋅ 6-8 ⋅ Freshman ⋅ KANSAS

Uno degli europei maggiormente da seguire in chiave futura ma con un mix di abilità fisiche e tecniche che dovrebbe renderlo utile già ora, in uscita dalla panchina, in un posto non facile come Lawrence. Davvero versatile, ha la taglia e la mobilità necessarie per essere impiegabile dal 2 al 4, a seconda delle necessità offensive o difensive del momento. Ottimo atleta (pur in debito di qualche chilo) con un bel senso per la stoppata, ha un tiro in divenire e attacca il ferro con facilità, mostrando un tocco morbidissimo con la mano debole.

 

21. Akwasi Yeboah

SF ⋅ 6-6 ⋅ Senior ⋅ RUTGERS

La squadra del New Jersey aveva bisogno di qualcuno con punti nelle mani e difficilmente poteva pescare qualcosa di meglio del grad transfer da Stony Brook (16.7 punti, 7.7 rimbalzi). Ala che, per caratteristiche sia tecniche che fisiche, può facilmente dividersi fra i ruoli di 3 e di 4, è un buon tiratore dalla distanza, anche se le sue percentuali sono calate l’anno scorso (31.6% su 6.5 tentativi). In avvicinamento ha belle doti di coordinazione e può colpire sia spalle che fronte a canestro, oltre a mostrare discrete capacità di dar via la palla nello stretto.

 

22. Harald Frey

PG ⋅ 6-1 ⋅ Senior ⋅ MONTANA STATE

Le aspettative di squadra sono limitate ma il Curry norvegese (17.2 punti, 5.0 assist) potrebbe imporsi come uno dei migliori in assoluto della Big Sky, non solo nel suo ruolo. Range di tiro infinito, può scherzare le difese con triple dal palleggio da distanza siderale (38.7% da tre con solo il 68% di conclusioni assistite) ma nel suo bagaglio ci sono anche doti di leadership e di playmaking spiccatissime. Col britannico Amin Adamu, può formare un backcourt duo di buon livello, viste le caratteristiche complementari dei due.

 

23. Tomas Woldetensae

SG ⋅ 6-5 ⋅ Junior ⋅ VIRGINIA

Da prospetto sottovalutato in Italia a specialista (o magari qualcosa di più) per i campioni NCAA in carica. L’ex BSL San Lazzaro ne ha fatta di strada e ora metterà il suo terrificante tiro da tre (47.6% su 7.5 tentativi da sophomore a Indian Hills) al servizio di Virginia. La difesa non è il suo forte – e proprio per questo ha scelto gli ‘Hoos – ma le sue doti balistiche saranno molto richieste in una squadra che non potrà più contare su Guy e Jerome. Impiego da sesto uomo in vista per un giocatore con qualità fisiche interessanti e una mentalità da vincente.

 

24. Iván Aurrecoechea

C ⋅ 6-8 ⋅ Senior ⋅ NEW MEXICO STATE

Non è un talento puro e, alla soglia dei 24 anni, non ha chissà quali margini di miglioramento. Eppure è innegabile che abbia qualcosa di speciale. Fisico normalissimo per il suo ruolo, non è versatile in attacco (il range è molto ridotto) ma ha QI ed energia a palate. Il suo gioco in post basso è davvero solido, è un buon passatore e in difesa gioca con durezza, controllo e furbizia inaudite. L’ex Torrejón e Indian Hills sarà un punto di riferimento in una squadra che ha il potenziale per essere una delle miglior mid-major di quest’anno.

 

25. Nikola Popović

C ⋅ 6-11 ⋅ Senior ⋅ BOSTON COLLEGE

BC non può chiedere molto a questa stagione ma il serbo (14.5 punti, 7.2 rimbalzi) è in grado di affermarsi fra i migliori lunghi di una conference, l’ACC, dove la concorrenza non manca. Giocatore sveglio, molto efficace in post basso (71.3% al ferro), con un gran bel gioco spalle a canestro, ha buon tocco con entrambe le mani e un jumper dalla media affidabile. Se dovesse mostrare ulteriori progressi in difesa o estendere un po’ il suo range di tiro, diventerebbe un cliente davvero complicato.

 

26. Alihan Demir

PF ⋅ 6-9 ⋅ Senior ⋅ MINNESOTA

Il grad transfer da Drexel (14.8 punti, 6.4 rimbalzi, 2.9 assist) sarà il 4 titolare di una squadra rimasta sguarnita nel frontcourt. Le sue percentuali dall’arco non hanno entusiasmato l’anno scorso (27.4%) ma sembrano dover risalire. Il suo valore offensivo va oltre la capacità di aprire il campo, avendo visione di gioco e doti di passaggio ben sopra la media per il suo ruolo. Se riuscirà a tenere botta in difesa e confrontarsi con un livello di fisicità per lui nuovo, sarà allora un valore aggiunto per una potenziale mina vagante nella Big Ten.

 

27. Eric Vila

PF ⋅ 6-11 ⋅ Junior ⋅ UTEP

La sua avventura americana è stata una via crucis di panchina e di trasferimenti. Ora però, dopo un anno di JUCO rigenerante con Northwest Florida State, può incidere a un livello discreto e ricordare a tutti perché era considerato fra i migliori ’98 d’Europa. Il suo mix di taglia e abilità tecniche è merce rara, specie in una mid-major. Da piazzato o dal palleggio, può tirare in testa a chiunque (anche da lontano) e, attaccando frontalmente, è ottimo nel mettere palla a terra (specie andando a sinistra). Lui e i Miners possono sorprendere.

 

28. Alessandro Lever

PF ⋅ 6-10 ⋅ Junior ⋅ GRAND CANYON

Nell’anno da sophomore non ha fatto il botto auspicato, anzi navigando fra parecchi alti e bassi. Ora però si ripresenta con un fisico rinvigorito dalla dieta (10 chili in meno) e promette di essere un lungo più dinamico e, quindi, in grado di calarsi adeguatamente in una GCU come mai prima incentrata sul talento e sull’atletismo degli esterni. Il suo jumper può aprire spazi preziosi ai compagni e, se mostrerà maggiori coordinazione e capacità di assorbire i contatti sotto, potrà trasformarsi in un’arma offensiva totale.

 

29. Matthias Tass

PF ⋅ 6-10 ⋅ Sophomore ⋅ SAINT MARY’S

Forte di un anno da matricola convincente (specie nel finale), l’estone partirà dalla panchina ma la sua presenza nel frontcourt è un valore aggiunto per i Gaels. Poco appariscente ma di sostanza, occupa bene l’area e, oltre a interpretare il ruolo di 5 (quello per lui più consueto), può spendere qualche minuto da 4 quando le necessità difensive chiedono una mano alla sua versatilità. Affidabile in post basso, ha mano dolcissima dalla media e, con le sue abilità di passaggio, può illuminare un attacco che vive di movimenti senza palla.

 

30. Kayne Henry

SF ⋅ 6-7 ⋅ Junior ⋅ JACKSONVILLE STATE

Un JUCO transfer (da NWF, come Vila) che promette impatto immediato sui due lati del campo. Un atleta di prim’ordine da più punti di vista: longilineo, braccia lunghissime, estremamente veloce, capace di esplodere verticalmente. Difensore sulla palla asfissiante e versatile, in attacco è spesso e volentieri incontenibile quando è lanciato in contropiede. Contro la difesa schierata brilla meno ma non è da sottovalutare: ha un discreto piazzato dall’arco, ha mostrato sprazzi di arresto-e-tiro e di uno-contro-uno attaccando i close-out.

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