C’è poco da fare: al college sono la merce più richiesta in sede di reclutamento. Un po’ perché non sono troppo numerosi (specie quelli buoni) e un po’ perché spesso sono proprio loro i primi a fare la differenza. Dopo aver elencato freshmen, europei, guardie e ali, ora è la volta dei migliori lunghi della Ncaa fra i returning players di quest’anno.
1. Luka Garza
IOWA – Sr. – 211 cm, 120 kg
23.9 PTS, 9.8 REB, 1.2 AST, 1.8 BLK
Candidato numero 1 al premio di NPOY e arma totale in attacco, la sua presenza condiziona le difese e libera spazio per i pericolosissimi tiratori di Iowa. Movimenti e letture dal post basso sopraffine, il 35.8% da tre lo rende una risorsa dall’arco, da dove può attaccare dal palleggio sfruttando anche la sua agilità. Non è esplosivo, ma sembra aver imparato a memoria tutto il manuale dei fondamentali di un lungo. Se il difensore gli sbarra la strada, può arrestarsi e tirargli sopra la testa. Può raccattare rimbalzi (alla grande) e creare seconde opportunità. Va aiutato in difesa, nonostante abbia lavorato sulla propria mobilità in offseason.
2. Kofi Cockburn
ILLINOIS – So. – 213 cm, 129 kg
13.3 PTS, 8.8 REB, 1.4 BLK
La sua presenza sotto il ferro dà la possibilità agli esterni di essere più aggressivi sul portatore di palla e, in attacco, anche di sbagliare tiri senza pagarne troppo le conseguenze, visto che il giamaicano è uno dei rimbalzisti migliori in giro. Quando prende posizione in area, non lo sposti neanche con un panzer e il pick and roll con Ayo Dosunmu potrebbe essere un’arma complicata da arginare. La sua forza si limita ai pressi del ferro (il 61.6% delle conclusioni arrivano da lì) ma non è una tassa ai liberi (67.7%). Se riesce a limare anche quegli errori di posizionamento difensivo palesati durante il suo primo anno, potrebbe diventare ingestibile.
3. Oscar Tshiebwe
WEST VIRGINIA – So. – 206 cm, 118 kg
11.2 PTS, 9.3 REB, 1.0 BLK
Se la Ncaa fosse una mostra d’architettura medievale, West Virginia sarebbe la roccaforte con due torri gigantesche – Tshiebwe e Culver – a sorvegliare l’orizzonte. Fisico roccioso, mobile, atletico che gli permette di stare al passo con la velocità (elevata) dei suoi esterni. Punto di riferimento sotto canestro, sa concludere con entrambi le mani ma soprattutto schiaccia in testa agli avversari. Il pessimo attacco dei Mountaineers è almeno diventato mediocre con la sua sola presenza sotto i tabelloni avversari (#1 in D-I per OR%). Per una migliore convivenza con Culver, occorre mettere su un tiro rispettabile. Anche alla Nba non dispiacerebbe.
4. Jeremiah Robinson-Earl
VILLANOVA – So. – 206 cm, 104 kg
10.5 PTS, 9.4 REB, 1.9 BLK, 1.1 STL
Non è un lungo spettacolare, ma JRE è uno dei più completi e comunque ruba l’occhio quando è in campo. È il giocatore a tutto tondo che ogni allenatore e compagno vorrebbe, anche per via di doti di leadership innate (è il più carismatico di Nova con Collin Gillespie). Difensore di livello e versatile, può alternarsi fra gli spot di 4 e 5, protegge il ferro ed è un rimbalzista eccezionale, soprattutto per posizionamento. In difesa quando va sugli esterni pressa, picchia e li rincorre. In attacco non chiede troppi palloni: blocca, taglia, libera spazio per i compagni e distribuisce il gioco. Ha anche margini di miglioramento come tiratore (32.8% da tre).
5. Drew Timme
GONZAGA – So. – 208 cm, 107 kg
9.8 PTS, 5.4 REB, 1.3 AST
Non guardate troppo le stats base: sono destinate ad impennarsi. Era il cambio di Petrušev e comunque aveva dei numeri migliori per efficienza al tiro, protezione del ferro e rimbalzi offensivi. Mark Few non gli chiederà di sostituire in tutto e per tutto il serbo, ma cucirà il gioco sulle caratteristiche del sophomore dall’aspetto da boscaiolo: visione di gioco, maestria nel confondere l’avversario e concludere in post basso, ma anche nell’attaccare dal palleggio. Potrebbe persino migliorare al tiro, ma Timme è già il segreto-non-più-segreto degli Zags. Un gran bel terzo tenore accanto a Corey Kispert e Joël Ayayi (Jalen Suggs permettendo).
6. Garrison Brooks
NORTH CAROLINA – Sr. – 208 cm, 109 kg
16.8 PTS, 8.5 REB, 2.0 AST
Le migliori versioni di North Carolina sono sempre coincise con grandissime stagioni dei loro lunghi e lui quest’anno può mantenere la tradizione. È un indiscutibile punto di riferimento per l’attacco sia in transizione che a difesa schierata, grazie al suo mix di atletismo e mobilità. Non solo schiacciate, ma anche il perno in post alto nei giochi alto-basso con l’altro lungo (lo scorso anno Bacot, adesso anche coi freshmen Sharpe e Kessler). Nei pressi del ferro si fa trovare sempre ed è incontenibile, ma sta lavorando anche per espandere il range. In difesa deve essere protetto da un lungo capace di difendere il ferro.
7. Trayce Jackson-Davis
INDIANA – So. – 206 cm, 111 kg
13.5 PTS, 8.4 REB, 1.2 AST, 1.8 BLK
Nella massacrante Big Ten della scorsa annata, Indiana è riuscita a tagliare qualche scalpo eccellente grazie a questo suo prodotto a chilometro zero. La concorrenza coi lunghi della conference è tremenda (questa classifica lo dimostra) ma TJD è riuscito a mettersi mostra in ogni aspetto del gioco. C’è di tutto: intelligenza nel leggere le difese, attacchi dal palleggio, cambi di mano, tagli dal lato debole e capacità di finire al ferro. La sua mobilità gli permette anche di cambiare sui pick and roll e di proteggere il ferro, anche in aiuto. Quest’anno avrà un altro 5-star accanto (Khristian Lander) ma le speranze degli Hoosiers partono da lui.
8. Jay Huff
VIRGINIA – R-Sr. – 216 cm, 109 kg
8.5 PTS, 6.2 REB, 2.0 BLK
Tony Bennett non è nuovo nel reclutare lunghi all’apparenza poco atletici per trasformarli in centri dominanti. Huff è l’ultimo anello di una catena iniziata con Mike Tobey e proseguita con Jack Salt. E ora potrebbe superare entrambi. È stato il perno della miglior difesa della gestione Bennett: primo per Blk% nella ACC, dominante a rimbalzo, riesce spesso a prevenire il tiro dell’avversario grazie a posizionamento e braccia lunghe. È però l’altra metà campo che potrebbe renderlo attraente agli occhi degli scout Nba: efficacia altissima (#2 nella ACC per eFG%), sa prendere posizione in post e ha pure una bella mano da tre (38.5% in carriera).
9. Olivier Sarr
KENTUCKY – Sr. – 213 cm, 108 kg
13.7 PTS, 9.0 REB, 1.2 BLK (@ Wake Forest)
Il francese, #4 della Top 30 europea, dovrà essere la memoria esperta e l’ancora difensiva della solita massa di talento tutta da plasmare dei Wildcats. In fase offensiva lascerà spazio ai freshmen, dispensando blocchi, presenza a rimbalzo e qualche pallone in area per variare il gioco. Nell’altra metà campo, dovrà essere il burattinaio. Calipari sta pensando di giocare qualche minuto a zona, viste le caratteristiche fisiche dei suoi, e può contare sulla costanza a rimbalzo dell’ex Wake Forest per colmare una lacuna sistemica della 2-3. Il migliore contesto intorno dovrebbe aiutare Sarr in difesa, dove non vedrà sbucare avversari da tutte le parti.
10. Oscar da Silva
STANFORD – Sr. – 206 cm, 102 kg
15.7 PTS, 6.4 REB, 1.5 AST, 1.1 STL
Con l’arrivo di Ziarie Williams, il lungo tedesco può puntare alla sua prima apparizione al Torneo Ncaa. Se il freshman da Sierra Canyon porta i riflettori, da Silva porta sostanza e completezza. Il #5 della Top 30 europea possiede mille armi, partendo da un’intelligenza non indifferente. Capacità di leggere il gioco in anticipo e di correre il campo, rimbalzi su entrambi i lati del campo, tagli, pick and roll (volendo in entrambi i ruoli), mano morbida (da tre può migliorare) e soprattutto la visione di gioco (ha un Assist Rate da playmaker). Tutto questo è unito al fatto che attacca il ferro come un’ala, mantenendo l’efficienza di un lungo.
Menzioni d’onore
John Fulkerson, Tennessee
Micah Potter, Wisconsin
Nate Reuvers, Wisconsin
Trendon Watford, LSU
Trevion Williams, Purdue
Copertina: Photo by USA Today Sports