Mentre tiene banco il caso James Wiseman, in questi primi minuti di stagione si sono visti all’opera tanti giocatori da Draft, fra freshmen già in palla e alcuni “veterani” che si sono fatti valere. Vediamo come sono andati i migliori giocatori della NCAA in ottica NBA e se non trovate Nico Mannion non vi preoccupate, ne abbiamo già parlato qui.
James Wiseman, Memphis
È l’uomo della settimana. L’unicorno di Memphis ha incantato tutti al debutto contro South Carolina State facendo intuire quanto sia speciale, ma la NCAA lo ha dichiarato ineleggibile a causa di un pagamento effettuato (e ammesso) da Penny Hardaway alla sua famiglia quando era ancora all’high school. Il tribunale di Shelby County ha però messo in stallo la questione e noi ci siamo potuti godere anche una seconda partita di James Wiseman, quella con UIC. Gli avversari erano certamente modesti, ma il freshman in mano a Penny Hardaway ha dimostrato di essere già decisivo su entrambi i lati del campo come pochi altri nel panorama collegiale.
Tra i Tigers, bene anche Precious Achiuwa all’esordio, che ha mostrato buone abilità al tiro e in difesa. Da non sottovalutare il 4 su 5 ai liberi.
Anthony Edwards, Georgia
Un altro esordio da sogno è stato quello di Anthony Edwards. Il freshman di Georgia è uscito dal campo con una standing ovation dopo una prestazione da 24 punti con quasi il 60% dall’arco. Ciò che impressiona è il fatto che a 9 minuti dalla sirena era a 3/12 al tiro con un solo assist all’attivo e quattro palle perse. Da lì in poi, 12 punti e 2 assist a referto che valgono la vittoria – e la parvenza di essere una squadra – per i Bulldogs. Certo, le 4 palle perse e i 5 falli a carico in un match contro Western Carolina non possono essere ignorati, ma ci si può lavorare.
Cole Anthony, North Carolina
Restando su chi contenderà la prima scelta al ragazzone di Memphis, Cole Anthony ha già fatto vedere di che pasta è fatto. Il freshman di North Carolina ha già stabilito un record: 34 punti all’esordio, mai nessun freshman dei Tar Heels aveva fatto tanto, nemmeno Michael Jordan. Il ragazzo ha già in mano le chiavi della squadra, quando si siede si nota e non poco, e il suo contributo non è soltanto da scorer, come testimoniano gli 11 rimbalzi e 5 assist. Insomma, si sono visti esordi decisamente peggiori.
Tyrese Maxey, Kentucky
Di record in record, è da capogiro anche l’esordio di Tyrese Maxey. Nel Champions Classic contro la #1 Michigan State, il freshman di Kentucky ha segnato 26 punti. Nessuno dei giocatori passati tra le mani di Calipari aveva mai fatto così bene all’esordio e sinceramente è forse una delle poche cose da salvare dell’evento andato in scena al Garden. Se cercate una point guard, probabilmente lui non è il vostro uomo, ma se vi serve una shooting guard coi fiocchi fa al caso vostro. Buona anche la presenza sotto canestro con 5 rimbalzi presi, fondamentale quello sulla tripla sbagliata di Kyle Ahrens.
Ayo Dosunmu, Illinois
“Speak up”. La stagione da sophomore di Ayo Dosunmu era iniziata con questo invito – più che altro un ordine – da parte di coach Brad Underwood e l’esordio contro Nicholls State ha mostrato come questa esortazione non sia stata recepita alla grande. I 21 punti con cui ha chiuso la sua prima gara del secondo anno sono un buon bottino, ma la prestazione nel complesso non è stata da leader. Cinque palle perse, solamente due assist e zero canestri negli ultimi cinque minuti dei tempi regolamentari. Se il buongiorno si vede dal mattino, Underwood dovrà lavorare molto per trasformare il sophomore nel trascinatore che manca agli Illini.
Jahmi’us Ramsey, Texas Tech
Decisamente meglio l’esordio stagionale di Jahmi’us Ramsey. Il freshman proveniente da Dallas ha stupito tutti con un ottimo tiro dall’arco, mani veloci (3 rubate) e un solido passaggio. Texas Tech resta un cantiere aperto, ma oltre a Davide Moretti e TJ Holyfield potrà contare anche su di lui.
Jordan Nwora, Louisville
Bene, molto bene, anche Jordan Nwora. Il junior ha guidato Louisville alla vittoria contro Miami con 23 punti e soprattutto un sorprendente 4/6 da tre che mai ci saremmo immaginati lo scorso anno. Fondamentale la sua presenza nei pressi del ferro (12 rimbalzi), ma il suo ruolo sembra non essere cambiato rispetto allo scorso anno. A inizio stagione si ipotizzava un suo maggior coinvolgimento nel gioco sfruttando anche le abilità da passatore: al momento, la trasformazione sembra essere rimandata.
Vernon Carey e Cassius Stanley, Duke
Esordio agrodolce per i rookie di Duke. Vernon Carey Jr si è ben difeso contro i lunghi di Kansas portando un ottimo contributo sotto canestro e dall’arco. Un pelo più in sordina il debutto di Cassius Stanley, anche se, oltre all’atletismo che tutti ci aspettavamo, il freshman californiano si è fatto trovare pronto quando chiamato in causa al tiro (5/6 dal campo). Insomma, molto scorer, poco uomo squadra e qualche distrazione di troppo che per poco non sono costate care ai Blue Devils.
Jaden McDaniels e Isaiah Stewart, Washington
La coppia di Washington è stata messa alla prova da Baylor in un match tutt’altro che scontato. Jaden McDaniels è stato il miglior dei suoi con buone percentuali dall’arco e freddissimo ai liberi quando la palla scottava: un bel passo in avanti per candidarsi a leader della squadra. Buono anche l’esordio di Isaiah Stewart. Il numero 3 della ESPN 100 è stato incredibile in difesa e ha lottato su ogni rimbalzo, ma è stato meno efficace sull’altro lato del campo. Nonostante ciò ha comunque messo a segno 15 punti e, se l’avversario non fosse stato così fisico, avrebbe facilmente chiuso la partita in doppia-doppia.